Sanità e non boutade

Apprendo da organi di stampa che giorni fa si è svolto un incontro in Comune ad Alessandria tra rappresentanti dell’Università, dell’Aso e dell’amministrazione comunale per portare in città almeno una parte della Facoltà di Medicina. Questo nel contesto di un eventuale accorpamento di Asl e Aso e costruzione di un nuovo ospedale in provincia che, nelle intenzioni della Sanità regionali, dovrebbe “dar vita a una clinica che guardi all’Europa”.

Ora, se non fosse che sono state coinvolte persone serie come ad esempio i vertici dell’Università, direi che ci troviamo di fronte ad una facile promessa in linea col periodo carnevalesco che stiamo vivendo. E spiego la mia perplessità.

Noto che tutti i soggetti coinvolti all’operazione, nonché i vari direttori di Asl e Aso i cui referenti politici (perché dalla rispettiva area politica sono stati nominati in quella carica) sono i medesimi che hanno “massacrato” la sanità alessandrina in questi ultimi anni, tagliando posti letto nella sanità pubblica, declassando interi reparti ospedalieri (Tortona con la neurologia, cardiologia neonatologia, Acqui cardiologia, Casale con le note vicende, Ovada pronto soccorso, ecc.) riducendo i servizi territoriali in Alessandria come la medicina sportiva del 20%, come ho già ampiamente denunciato in sintonia col sindacato (non rispettando così i Livelli Essenziali di Assistenza ed obbligando gli utenti a pagarsi le visite dai privati pur avendone diritto gratuitamente), allungando le liste di attesa ed intasando il pronto soccorso di Alessandria: tutto per la “gioia” delle cliniche private.

Ora questi stessi soggetti dovrebbero essere coloro che sviluppano la sanità alessandrina portandola a pareggiare i livelli europei di efficienza? Esprimo seriamente i miei dubbi! Sorge il sospetto che il rispolvero del vecchio progetto del nuovo ospedale alessandrino, nonché la boutade che “ci sono serie possibilità di portare la facoltà in città” siano semplicemente operazioni per nascondere il fallimento della organizzazione sanitaria.

Sarebbe più utile alla nostra cittadinanza che si intervenisse immediatamente ed efficacemente nella sanità provinciale semplicemente ripristinando i servizi che ho in precedenza citato, in modo da dare un contributo concreto alle esigenze delle famiglie tralasciando grandi progetti futuribili che hanno solo il sapore della autoreferenzialità.

*Giovanni Barosini, consigliere della Provincia di Alessandria, Udc

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