Acqua garantita anche a chi non paga

Apprendiamo dai media le affermazioni del sindaco di Vercelli Forte e dei membri afferenti al M5s siano essi consiglieri comunali, regionali o parlamentari circa il “presunto accordo” stipulato tra comune ed Atena in riferimento al servizio idrico in caso di morosità. Non possiamo che restare stupiti da tale corsa ed esultanza per salire sul podio de “il merito è mio” quando in realtà non è stato fatto altro che attuare una norma approvata ad agosto scorso e diventata efficace ad ottobre 2016 con tanto di delibera dell’Aeeg. Insomma c’è una Legge che prevede che gli utenti residenti abbiano il diritto inalienabile di accedere all’erogazione di 50 litri giorno per ogni singolo componente del nucleo familiare. Già la risoluzione dell’Onu del 28/07/2010 decretava l’acqua come diritto umano universale, stabilendo un minimo di 40 litri giorno, e l’Italia altro non poteva fare che adeguarsi a tali principi introducendo una legge che garantisse, per l’appunto, tale diritto. Ma vi è di più! Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri stabilisce all’art. 1 comma 2 che: “l’Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeeg) disciplina le condizioni contrattuali che devono essere previste per la regolazione del rapporto fra gestore e utente” e all’art. 2 comma 1 lettera h) il Decreto sancisce che “l’Autorità (…) disciplina le procedure per la disalimentazione degli utenti morosi”. Appare evidente che le disposizioni e le regolamentazioni sono dettate dall’Aeeg e non certamente da un “presunto accordo” firmato dal Comune ne tantomeno da comunicati e pec inviate dai consiglieri pentastellati.

Ma tolta la competenza dell’Aeeg la Legge (si ripete entrata in vigore ad ottobre scorso) fornisce comunque ulteriori paletti all’argomento idrico affermando nell’art.3 comma 1 lettera a) che: “in nessun caso è applicata la disalimentazione del servizio agli utenti domestici residenti che versano in condizioni di documentato stato di disagio economico sociale, come individuati dall'Autorità, ai quali è in ogni caso garantito il quantitativo minimo vitale pari a 50 litri abitante giorno”Inoltre il comma 2 puntualizza che: “fatto salvo quanto previsto dal comma 1, a tutti gli utenti domestici residenti è garantito l'accesso al quantitativo minino vitale a tariffa agevolata. Sono altresì previste adeguate forme di comunicazione all'utenza e di rateizzazione anche in caso di morosità al fine di garantire l'accesso al quantitativo minino vitale […]”.

Insomma c’è una legge molto chiara e un’Autorità istituita per gestirla e farla applicare, andava pertanto stipulato il richiamato accordo con Atena e Ato? Noi crediamo di no e qui ad essere maliziosi ci sorge un dubbio al quale confidiamo di ricevere risposta negativa… Ma siamo sicuri che da ottobre dello scorso anno gli utenti morosi abbiano potuto beneficiare del quantitativo minimo garantito? Oppure qualcuno si è visto staccare semplicemente l’acqua? Se così fosse il problema sarebbe un altro e ben più grave (ed ecco spiegarsi il comunicato) perché chi seguiva la questione non ha compreso la Legge consentendo ad alcuni di ledere i diritti dei cittadini vercellesi. Vogliamo pertanto cogliere l’occasione per invitare eventuali cittadini, che da ottobre 2016 si sono visti staccare l’acqua, a segnalarci l’accaduto in modo da consentirci di intervenire qualora fosse confermato l’eventuale atto illegittimo subito a loro discapito.

*Gian Carlo Locarni, responsabile ambiente Lega Nord

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