Attenti al Riccio

Biagio Riccio sarà il nuovo sindaco di Asti? Se dovessi scommettere sull’elezione a sindaco di Asti di uno dei sette candidati in lizza sceglierei Biagio Riccio. Le sue idee politiche sono molto diverse dalle mie ed infatti io non lo voterò, ma, seguendo i primi dibattiti e le prime mosse della campagna elettorale, mi sembra proprio il candidato favorito. Infatti è il più preparato: ha un chiaro e semplice programma elettorale, che illustra con tanto di slide.

Conosce i problemi a fondo e ne parla snocciolando cifre e particolari inediti, dando l’impressione di aver toccato con mano le cose. Invita i cittadini a fare da soli e a sopperire alle lacune dell’amministrazione comunale. L’erba dei parchi è alta un metro? Troviamoci domenica mattina e la tagliamo noi. Manca una pattuglia di vigili per la sorveglianza notturna del territorio? Avanti con i volontari e le ronde fai da te. Ha intenzione di cacciare gli zingari e gli stranieri nullafacenti: tutti dobbiamo avere gli stessi diritti ma soprattutto gli stessi doveri. Da ex artigiano, strizza l’occhio ai suoi colleghi, con la promessa di semplificare la burocrazia e di rilanciare l’artigianato tra i giovani. Insomma, un piccolo Trump in salsa astigiana che ci potrà sorprendere come ha fatto il neo presidente degli Stati Uniti.

E gli altri candidati? Stanno a guardare, alcuni completamente impreparati, come Beppe Rovera, inesperto di politica e con il programma ancora da scrivere. Oppure sono sorpresi ed esterrefatti, come Maurizio Rasero, il figlioccio dell’ex sindaco Giorgio Galvagno, che non si aspettava tanta aggressività dal campo politico di destra ove pensava, con le sue dieci liste di sostegno, di avere campo libero. Altri snobbano il Riccio, come Angela Motta, che dovendo far dimenticare le brutte figure del sindaco uscente, tranquillizza tutti dicendo che la Regione Piemonte ha già stanziato i soldi per risolvere tutti i problemi di Asti. Anche il Movimento 5 stelle non si aspettava un concorrente tanto agguerrito e cerca di riguadagnare visibilità denunciando il cattivo operato della giunta uscente, argomento scontato su cui tutti sembrano d’accordo. Infine rimangono Giuseppe Passarino, candidato della sinistra verace, che invano tenta di ricondurre il dibattito politico sulla tolleranza e la condivisione dei problemi (strada impervia di fronte ai colpi secchi e precisi del Riccio!) e Angela Quaglia, che parla con il buonsenso dei vecchi amministratori, linguaggio troppo complesso per le semplici orecchie degli elettori del giorno d’oggi. Quindi attenti al Riccio e buona fortuna a tutti!

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