Enit, la disputa sugli emolumenti

Caro direttore,
lavoro a tempo quasi pieno all’Enit da venti mesi e non ho preso un euro, non certo per scelta. Il Mibact aveva stabilito, in modo totalmente autonomo, di assegnare 60.000 euro lordi annui al presidente e 40 ai consiglieri di Enit, cosa che non è mai avvenuta.

Tutto il carteggio tra Mibact e Mef riguardo ai suddetti emolumenti è avvenuto tra Ministeri, e il famoso “quintuplicato” si riferisce a un eventuale aumento di 10.000 euro a testa, giustificato dalle deleghe operative che abbiamo; dunque da 60 a 70, e da 40 a 50. La ridicola moltiplicazione si riferisce a una altrettanto eventuale applicazione della Direttiva D’Alema del 2001, secondo la quale i massimi previsti sarebbero rispettivamente di 12.000 e 10.000 euro.

Ripeto, la diatriba tra Ministeri è avvenuta senza che mai l’Enit ne fosse messo a conoscenza. E comunque, ben oltre la metà del mandato, noi non abbiamo visto un euro e continuiamo a pagarci tutte le spese, prendendoci inoltre grane e responsabilità non da poco. Conto perciò sulla sua correttezza nel prendere nota delle mie precisazioni.

Grazie e saluti

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