Le sfide di Vercelli

Gentile direttore, la situazione sociale ed economica di Vercelli e del territorio vercellese non lascia purtroppo ben sperare per il futuro prossimo: il commercio, l’edilizia e il settore terziario in generale stanno vivendo momenti di vera e propria agonia, senza che s’intravedano all’orizzonte possibili nuove albe di sviluppo.

Accanto ad alcune buone notizie “una tantum” – leggasi Amazon – poco o nulla d’altro, di positivo, è stato realizzato per il territorio negli ultimi tempi e negativa è, infatti, la percezione media dei cittadini nei confronti dell’operato della politica, locale e non.

Poco importa, qui ed ora, indicare meriti o demeriti di una parte politica piuttosto che di un’altra: gli uomini e le donne di questa nostra amata ma devastata nazione, le famiglie e le imprese non sono interessati a quale è il colore della bandierina che sventola sulle scelte politico-amministrative poste in essere, a loro basterebbe che tali scelte fossero oculate, sensate, razionali.

La politica – soprattutto quella attuata da chi oggi detiene il potere sia a livello nazionale che a livello locale – non sta minimamente tenendo conto delle grandi sfide che ci attenderanno già nei prossimi vent’anni: l’invecchiamento della popolazione, l’enorme ed incontrollato afflusso di stranieri, la carenza e l’instabilità dei posti lavoro, l’emergere di conflitti etnico-sociali inevitabili, il continuo e cronico disfacimento dei legami sociali tradizionali, l’atomizzazione di ogni comunità a favore di un individualismo nichilista sempre più marcato ed evidente, la riduzione progressiva e preoccupante di risorse finanziarie da parte dello Stato verso gli enti locali, tutto questo, meriterebbe riflessioni politiche e conseguenti scelte amministrative lungimiranti e ben calibrate.

Come però diceva Leo Longanesi, purtroppo, “alla manutenzione l’Italia preferisce l’inaugurazione”, e alla strategia preferisce la tattica o, peggio, la gestione emergenziale: l’incapacità di prevedere e di prevenire tensioni e problemi, attuando politiche intelligenti e puntuali, è sotto gli occhi di tutti, a livello locale così come a livello nazionale e comunitario.

Nel nostro piccolo, posto che chiaramente non si possono risolvere del tutto gli epocali problemi del nostro tempo (che peraltro ineriscono più all’essere umano in se stesso che all’ambito della politica), si potrebbe però tentare di declinare la politica in senso almeno un tantino più alto di quanto non si stia facendo da qualche anno a questa parte: invece che vivere la politica come stanca gestione dell’esistente e deprimente spartizione di prebende, forse, si potrebbe ambire ad un salto di qualità.

Non è mai troppo tardi, infatti, per tentare di raddrizzare il timone: si è in tempo almeno fino a che la nave non vada a sfracellarsi sugli scogli. E oggi, purtroppo, gli scogli si vedono già ad occhio nudo: basta non essere ciechi o non girarsi dall’altra parte.

È per questa ragione che le forze ancora sane e produttive della nostra comunità locale dovrebbero cercare sin da ora sintesi e convergenze utili ad individuare uomini e strategie in grado di anticipare le sfide future e governare davvero l’esistente: senza rispondere a vecchie logiche puramente numeriche e promuovendo invece le migliori intelligenze e le migliori esperienze umane, professionali ed imprenditoriali.

A Vercelli, così come ahimè in tutt’Italia, non si tratta solo di cambiare le persone che sono al timone: occorre trovare il modo di fare arrivare al timone chi può essere all’altezza di gestirlo per il bene comune. È questa la sfida.

In quest’ottica auspico che le forze politiche moderate e quelle di destra, presenti ed attive nel nostro territorio, possano nei prossimi mesi promuovere ed avviare un dialogo, nuovo e proficuo, con quegli uomini e quelle donne, con quelle associazioni e con quei gruppi, con quei lavoratori, con quei professionisti e quegli imprenditori che possono e vogliono rendersi protagonisti di una vera e propria “rifondazione civica vercellese”.

I temi strategici da affrontare sono molteplici e per nulla semplici: vanno dalla necessaria costruzione di una nuova ed ulteriore casa di riposo (il trend demografico parla da sé), passano dalla capacità di sostenere e favore il commercio al dettaglio (creando nuovi parcheggi adiacenti al centro urbano e limitando il più possibile le imposte comunali) e dall’ urgenza di smantellare ogni centro clandestino di ritrovo islamico (tema da anni vergognosamente mai affrontato), arrivando fino allo studio di nuove misure di politica fiscale comunale in grado di favorire davvero l’arrivo di nuovi residenti (soprattutto con riguardo ai giovani e alle famiglie) e di nuovi insediamenti produttivi (soprattutto quelli legati ai nuovi settori di sviluppo tecnologico).

Di lavoro da fare per la nostra città e per la nostra terra ce n’è davvero tanto: occorre trovare – con urgenza – uomini e donne all’altezza del compito. Perché di dilettanti allo sbaraglio, così come di servi di partito, ne abbiamo già visti troppi.

*Emanuele Pozzolo, coordinatore provinciale Fratelli d’Italia-An Vercelli

print_icon