Trasporti, Sergio (e Chiara) a bordo

Le notizia di oggi è allarmante e purtroppo rappresenta solo la punta dell’icerberg dei danni provocati da un immobilismo incredibile del governo del trasporto pubblico a livello locale e a livello regionale degli ultimi 11 mesi: Gtt ha annunciato 8 treni in meno sulla Rivarolo-Pont (tutto il servizio)  7 treni in meno sulla Germagnano Ceres  (tutto il servizio) sopressione anche degli 8 treni festivi della Germagnano Ceres e  8 treni in meno sulla Torino - Germagnano (quella che serve l'aeroporto)

Negli scorsi anni, in particolare sul trasporto pubblico, è iniziata una lunga fase di revisione delle risorse disponibili con importanti tagli a volte anche lineari da parte della Regione Piemonte che ha obbligato le aziende e gli enti gestori a diminuire la quantità di servizi offerti per garantire la continuità aziendale sei soggetti interessati.

Il senso di responsabilità degli enti preposti aveva portato ad un’impegnativa fase di confronto con i comuni e le aziende per andare ad analizzare quali erano i servizi da salvaguardare, eventualmente potenziare, e comprendere dove poter razionalizzare puntando sul miglioramento della relazione diretta tra azienda ed utente.

Oggi questo processo sembra interrotto: E' venuto meno il clima di collaborazione che si era instaurato fra Comune, Regione, AMP, Gtt e aziende teso a trovare in squadra il miglior servizio possibile ai cittadini. Si ha la sensazione che stia sempre più aumentando il conflitto fra gli enti per eccesso di protagonismo e sempre più riducendo l’attenzione verso i bisogni dei cittadini

Vogliamo parlare poi dei casi di evidente carenza di manutenzione del parco circolante: l’Assessorato competente della Città di Torino si nasconde dietro la debole dichiarazione di non volersi occupare di “gestione” dell’azienda ed intanto in Gtt nessuno ha ricevuto il mandato di studiare un nuovo piano di manutenzione per affrontare il tema della mancanza dei pezzi di ricambio e ormai troppo spesso delle vetture da far uscire al mattino dai depositi per coprire il servizio programmato. Qualche malalingua racconta che i fondi non sono stati tagliati poco in provincia di Cuneo e gli investimenti troppo concentrati nella terra di provenienza dell’assessore regionale a discapito dell’area metropolitana: solo voci ma qualcuno lo smentisca con la forza dei numeri!

Oppure come si giustifica l’inversione di posizione sul tema delle gare del trasporto ferroviario? 3 lotti? 5 lotti? Cosa pensa la Regione dell’accordo Gtt-Arriva? E il rifiuto apparente della proposta/relazione con Trenitalia e i relativi investimenti? Possibile che sia stato siglato un accordo strategico di questa portata e nessuno si sia sentito in dovere di intervenire chiedendone conto?

Capitolo infrastrutture: oltre al ridicolo balletto di presenze/assenze dell’assessora grillina che non si occupa della futura fermata ferroviaria di SFM5 in piena territorio cittadino (San Paolo) perché opera collegata alla TAV, nessuno più parla della fermata di Dora e Zappata del Servizio Ferroviario Metropolitano. M2? Altro capitolo incredibile con il serio rischio di perdere le risorse della progettazione preliminare…

Il dibattito Chiappendino Sì, Chiappendino No francamente non mi interessa: Riprendiamo il cammino di riorganizzazione dei servizi a beneficio della solidità delle nostre azienda, magari tornando ad ascoltare tecnici della pianificazione, lavoratori delle aziende (interrompendo le consulenze esterne ma valorizzando le professionalità dei dipendenti diretti) ed utenti che ogni giorno vivono i pregi e i difetti del trasporto pubblico locale: aziende sane saranno capaci di erogare migliori servizi e nel lungo periodo il cittadino utente ne riconoscerà i vantaggi. Rimanere fermi per mesi in attesa di un ritorno della quantità di risorse a disposizione fino a qualche anno fa non servirà a nulla: forse neanche a salvare la faccia.

*Claudio Lubatti , ex assessore ai trasporti di Torino, consigliere comunale Pd

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