La pazienza (finita) dei lavoratori Gtt

Lettera aperta all’assessore Maria Lapietra e alla sindaca Chiara Appendino

Dopo un anno di attesa come lavoratori di Gtt siamo stanchi. Stanchi dell’immobilismo e della mancanza di interventi concreti sulle problematiche del trasporto pubblico locale, delle condizioni dei nostri mezzi e delle nostre condizioni lavorative. Stanchi di vedere che i dirigenti Gtt nonostante le difficoltà economiche in cui versa il settore, i tagli dei finanziamenti e il relativo peggioramento del servizio offerto, continuino a percepire stipendi e premi di risultato esorbitanti e sproporzionati. Stanchi di vedere che dei vari punti del programma del cinque stelle sul trasporto pubblico e non solo, nemmeno uno è stato intrapreso e messo quantomeno in discussione. Stanchi di vedere come il clientelismo sindacale in Gtt sia sempre in auge e che condizioni fortemente la vita dei lavoratori onesti e con una dignità. Stanchi di sapere che anche nello staff del suo assessorato ci sono uomini che vengono distaccati a spese di Gtt dopo essere stati componenti e simpatizzanti di partiti politici e sindacali che negli anni passati hanno usato l’azienda per i propri tornaconti e per le proprie sistemazioni.

Dott.ssa Lapietra, il giorno 11 luglio lei e la sindaca Appendino (che sembrava più interessata e presa a usare lo smartphone che ad ascoltarci) ci avete incontrato con molta superficialità e distacco (voi li definite incontri informali). Avete risposto ad alcune nostre domande, che il lavoro di cambiamento è molto difficile e che vi riterrete fortunate se in 5 anni riuscirete a cambiare qualcosa in Gtt. Evidentemente eravate le uniche a pensare (oltre a sostenerlo in campagna elettorale) che sarebbe stato un gioco da ragazzi amministrare un’azienda come la nostra. Noi non lo abbiamo mai pensato, ma abbiamo creduto a quanto dichiarato in campagna elettorale, pensando di avere a che fare con gente consapevole, informata e con un piano di intenti prestabilito e concreto. Oggi purtroppo constatiamo che non è cosi e che vi siete buttati a capofitto in una avventura pericolosamente sottovalutata.

L’unico e timoroso tentativo di istituire la figura di direttore generale è evidentemente fallito e tra i pochi candidati abbiamo rischiato di vederci appioppare un ex dirigente che era stato mandato in prepensionamento da Gtt qualche anno fa, con lauto incoraggiamento finanziario, solo perché amico di qualcuno che ora si dichiara casto e puro collaboratore della giunta pentastellata e che gioca nelle retrovie, magari in attesa/speranza di diventare dirigente o di prendere un giorno il suo posto.

Cara dott.ssa Maria Lapietra, non crede che ascoltare chi si dichiara esperto in materia ma che in realtà è figlio del vecchio sistema, cozza brutalmente con la politica grillina che ha sempre dichiarato di voler combattere quel sistema e sulla quale ha costruito l’essere del suo movimento e delle sue campagne elettorali? Ci chiediamo oggi quale sia la differenza ventilata in campagna elettorale tra Lei e il suo predecessore. Francamente noi non percepiamo nessun miglioramento o cambiamento ma bensì un netto peggioramento della situazione. A proposito, che fine ha fatto il progetto di riorganizzazione linee della dott.ssa Pronello (ora a capo dell’agenzia metropolitana) che in una intervista di un anno fa, la stessa accusava l’ex assessore ai trasporti Lubatti di aver volutamente dimenticato in un cassetto? Evidentemente la Pronello non ha ritrovato quel cassetto?

Dott.ssa Lapietra, Lei dovrebbe ascoltare le urla delle lavoratrici e dei lavoratori insieme a quelle degli utenti. Il servizio pubblico a Torino è in netto decadimento ormai e servirebbero interventi di urgenza sulla riorganizzazione del servizio, sulla manutenzione, sugli sprechi, sui privilegi e sulle responsabilità che continuano a rimanere senza nomi. A noi sembra invece più propensa ad ascoltare quelle dei cravattari professionisti della vecchia politica e del vecchio sistema sindacale che tanto ha contribuito al disastro attuale e si dichiarano esperti in materia… ma quale?

Ci chiediamo a questo punto, se lei stessa non ritiene opportuno dare le dimissioni per esplicita e conclamata inefficienza, superficialità e immobilismo! Alla sindaca Appendino invece chiediamo se non sia il caso di sostituire l’assessore ai trasporti per totale incoerenza con l’etica del movimento e quanto dichiarato in campagna elettorale. Si ricordi che i lavoratori e i cittadini le hanno permesso di vincere le elezioni e i lavoratori e cittadini hanno il diritto di chiederle conto dell’operato suo e quello dei suoi assessori. Una certezza però l’abbiamo: noi non ci arrenderemo, vogliamo il cambiamento vero e presto ritorneremo a lottare per rivendicare i nostri diritti e per la difesa del trasporto pubblico locale che, le ricordiamo, qualora se ne fosse dimenticata, rimane un diritto inalienabile di tutti. Noi non siamo politici, ma semplici lavoratori e sosterremo chiunque si faccia carico concretamente dei nostri problemi senza distinzioni di colori e bandiere.

Saluti dai lavoratori Gtt primi firmatari in calce

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