Una strategia per l’ambiente

In merito agli obiettivi riguardanti la Sen (strategia energetica nazionale) che si è dato il Governo si possono riassumere due concetti basilari: l’efficienza energetica (produrre di più consumando meno) e le fonti rinnovabili di energia. L’efficienza è una leva fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Ue. Obiettivi più ambiziosi permettono di ridurre al minimo gli investimenti in nuova capacità. Nel settore eolico, prima di costruire nuovi impianti, è fondamentale soprattutto rinnovare quelli che ormai sono invecchiati e che avevano adottato tecnologie oggi superate: si calcola che, se fosse possibile rinnovare le varie istallazioni presenti, senza alzarne di nuove si potrebbero produrre circa 9 miliardi di chilowattora in più con oneri per incentivi modesti (13 milioni di euro circa l’anno).

Anche valorizzare il patrimonio idroelettrico esistente - tuttora la prima fonte rinnovabile in Italia - sarà fondamentale, creando le condizioni per poter tornare a investire in questo settore. Bisognerà intervenire anche su parte del parco fotovoltaico, sebbene più giovane, e puntare a nuovi investimenti in quello utility scale, la fonte con i costi più bassi nel medio periodo, Invece, strumenti come la detrazione fiscale si prestano meglio per il fotovoltaico di taglia media e piccola, come nel settore commerciale e residenziale, e per il rilancio più in generale della generazione distribuita. Per gli impianti solari di dimensioni medie da realizzare sul tetto di capannoni industriali o commerciali si ipotizza nel 2030 una capacità di oltre 4.000 megawatt, con oneri sui 44 milioni l’anno, mentre con le detrazioni fiscali sugli impianti di taglia domestica si potrebbe arrivare a 300 nuovi megawatt l’anno. Vantaggi indiscutibili, non solamente per l’ambiente ma anche per le bollette degli italiani, oggi appesantite da oneri e incentivi.

Altri obiettivi sono garantire l’adeguatezza del sistema, ridurre al minimo l’import, investire nella smart energy, cioè nelle reti intelligenti, nella digitalizzazione, negli accumuli e più in generale nell’innovazione tecnologica. L’orizzonte di medio periodo della Sen non deve però far dimenticare che sono necessarie da subito misure concrete per il periodo 2018-2020, altrimenti ripeteremo l’errore del passato di un andamento altalenante e l’Italia continuerà ad essere considerata dagli investitori come il Paese dell’incertezza.

*Gian Carlo Locarni, responsabile nazionale dipartimento ambiente Lega Nord

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