La legge e Peppina

Come si può non provare vergogna di vivere in un paese così cieco e insensibile verso i bisogni dei più deboli, ogni giorno ci imbattano dentro a prepotenze da paese dittatoriale o peggio da paese del medioevo dove vige la legge delle prepotenza e del arbitrio. Una delle ultime ingiustizie perpetrate dall’analfabetismo morale è quello sulla povera Peppina di 95 anni, rimasta senza casa per colpa del terremoto; questa vecchietta si è vista sfrattare dalla sua casetta in legno da un’amministrazione inflessibile che nel nome delle legge non ha tentennato un attimo a fare “giustizia”.

La stessa burocrazia che da anni non riesce a far demolire le case abusive costruite sui litorali delle nostre coste, la stessa che non interviene in certe periferie a risanare le prepotenze delle cosche, la stessa che è forte con i deboli e codarda con i forti quando si tratta di far rispettare la legge. In una vera Democrazia si tiene conto soprattutto dei valori e della fragilità delle persone, è vero che secondo la legge Peppina e i suoi famigliari avranno sbagliato ma sui valori umani non potevano che avere ragione da vendere. Adesso non rimane che attendere che Peppina si ammali o che lasci per sempre questo mondo ingrato, così la legge avrà finalmente vinto ma tutti noi ancora una volta avremo perso il buon senso e la ragione e la possibilità di avere un giorno un paese migliore. 

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