Ambiente, il fallimento della politica
È inutile voltarsi e non guardare... Ogni giorno assistiamo preoccupati a forme di analfabetismo ambientale: un delitto che non viene perseguito da chi avrebbe l’obbligo di farlo. La politica pare concentrata sul sistema di conservatorismo che tanti danni ha provocato all’ambiente. È venuto meno l’impegno per quella che dovrebbe essere la base della vita, la natura che ci circonda e gli effetti di essa sul genere umano, una filosofia più importante delle ideologie, la vera ragione per qui siamo qui su questa terra.
Le città stanno soffocando sotto una coltre di polvere velenosa, i fiumi sono diventati pantani senza vita, la plastica sta soffocando i mari e colmando le discariche piene di ogni genere di rifiuti. In quaranta anni di sviluppo abbiamo fatto morire il pianeta e parte della sua vita animale, i disordini ambientali ci toccano oramai da vicino senza pause, gli effetti sono cosi devastanti da preoccupare la scienza e la teologia.
Pare che tutto ciò non abbia scosso il potere, né fatto riflettere le multinazionali planetarie che hanno svenduto il pianeta, hanno comprato scienziati e studiosi, pronti a giurare che lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia è una farsa e che le guerre sono effetti collaterali, che la povertà e la fame sono colpe antiche. Intanto non sono mancate le avvisaglie, gli uragani hanno scosso l’America e oggi l’Irlanda e le coste scozzesi, i veleni hanno impregnato la terra e i suoi frutti, le foreste sono diventate sabbie mobili senza vita, i boschi in molte regioni sono scamparsi insieme al sole.
La Verità sacrosanta è che la politica ha fallito, ha dato spazio a un orda di vandali finanziari che per denaro hanno venduto la vita di un intero sistema, sterminato o storia e la cultura, il resto lo hanno fatto le fabbriche di armi e la consapevole sottocultura, venduta in squallide scuole di periferia dove si è generato il concime di una civiltà ottusa dove non si conosce più il significato della vita, né quello dei valori che la compongono.
