E paga sempre Pantalone
Michele Schifone* 19:37 Sabato 21 Ottobre 2017 0
E io pago! Il 19 ottobre 2017, è stato firmato un accordo tra GTT e Filt CGIL Fit CISL e UILtrasporti, per mandare in prepensionamento altri 16 funzionari e 14 impiegati. Ormai dal lontano 13 febbraio 2015, azienda e sindacati usano strumenti come la NASPI e fondi di solidarietà riservati ai lavoratori che dovrebbero perdere involontariamente il posto di lavoro. Questo sistema già di per sé scorretto si aggrava ancora di più, perché quasi contestualmente in passato e presente, in GTT si sono fatte delle selezioni interne per avanzamenti di carriera, rimpiazzando di fatto quelle figure ritenute in esubero e mandate in pensione con il sistema accordo/consenso che di perdita di lavoro involontario non ha nulla a che fare.
I sindacati da parte loro aiutano ad individuare (previo tesseramento) i dipendenti che vogliono anticipare la loro quiescenza in pensione, rimanendo comodamente a casa e percependo lo stesso stipendio, fino alla maturazione della vera pensione. Dall’altra parte i sindacati, per evitare proteste del personale che non rientra in quella categoria privilegiata di cui sopra come gli autisti e manovratori, vendono questo accordo come necessario per far assumere altri autisti, ignorando il fatto che alla guida ci sono lavoratori che con 41 anni di lavoro sono ancora alla guida e non riescono ancora ad accedere alla pensione, ignorando il fatto che quel circolo vizioso finisce per produrre inidonei alla guida ogni anno e che puntualmente dovranno essere ricollocati andando a colmare sempre di più quelle sacche di personale improduttivo che tanto pesa ai bilanci aziendali.
Oltre tutto, pensando che il fondo solidarietà ha l’obbligo del bilancio in pareggio e non può erogare prestazioni in carenza di disponibilità finanziaria; gli interventi a carico del Fondo sono concessi previa costituzione di specifiche riserve finanziarie ed entro i limiti delle risorse già acquisite. Questo sistema metterebbe in pericolo l’assistenza a lavoratori che realmente vengono licenziati da aziende in difficoltà produttive o in fallimento come previsto dalla D.l. n. 16 del 20 maggio 1975. Certo questo non ci dovrebbe meravigliare, visto che avviene in un paese di manager furbi che continuano a percepire stipendi di centinaia di migliaia di euro all’anno, perseverando in errori e facendoli pagare alla collettività. Come si suol dire…..é facile fare i manager e il sindacalista con il c…. degli altri. #percgilcisluill’autistadevemorireallaguida
*Michele Schifone, USB Trasporti Piemonte