Altro che indignata, sono incazzata

Ieri sera, parlando dell’idea di Silvio Berlusconi di dare vita ad un Movimento degli indignati, mi hanno chiesto perché mi interessasse e la trovassi una buona idea, mi hanno domandato  se fossi “incazzata nera”. Oggi rispondo sinceramente “SÌ, lo sono”.

Sono proprio incazzata nera per come hanno ridotto questa società.

Sono incazzata per come è ancora inquadrato il ruolo della donna. Dopo anni di lotte siamo ancora calpestate dagli uomini, siamo più intelligenti di loro ma loro hanno “il cappello”, loro comandano. Lo dimostrano le quote rosa, grande vittoria!! Quante sono effettivamente? E soprattutto: quanto valore hanno? Lo dimostrano i quotidiani annunci di femminicidi, ci uccidono ancora come se fossimo loro proprietà. Lo dimostra il fatto che tante di queste donne avevano denunciato e nessuno ha dato loro credito o le ha protette. Lo dimostra il recente caso “Weinstein” e casi analoghi: a cosa sono  ridotte/costrette tantissime donne se vogliono farsi strada nella vita o anche solo mantenere il ruolo che si sono meritate? E le donne che hanno denunciato? Abbiamo letto i commenti. Mi indigna infinitamente sentire poi che ad una donna che denuncia uno stupro viene chiesto come era vestita!!!! Cosa significa? Una minigonna giustifica uno stupro???

Sono incazzata perché hanno distrutto i valori e gli ideali. Forse sarò rimasta hai tempi di Mazzini e dei carbonari, ma l’Italia è stata fatta con fatica e sacrifici di vite, non con i favori e le simpatie.

Sono incazzata perché il merito non conta assolutamente niente, conta solo la legge del “dare e avere”, del cosa “cosa mi dai in cambio?”

Sono incazzata perché i giovani non hanno più il diritto neppure di studiare per fare il lavoro che desiderano, con un metodo discriminatorio che per di più, a giudizio di molti, non è adatto a fare una selezione meritocratica. Date la possibilità a tutti di tentare, lasciate che prevalga la legge della “selezione naturale”. Perché non tentate? Di cosa avete paura?

Sono indignata quando vedo una signora anziana, vestita in modo decoroso ma ridotta a cercare cibo nel bidone della spazzatura.

Sono indignata ogni volta che sento le storie di persone ridotte a vendersi le fedi nuziali per pagare una bolletta dell’energia elettrica, oppure costrette a dormire in macchina perché non hanno più i soldi per pagare un affitto anche minimo perché non viene concesso loro il sacrosanto diritto della dignità di un lavoro.

Sono incazzata quando leggo articoli di giornali in cui il matrimonio viene definito una “parentesi”, negando quindi anche la possibilità che due persone possano rimanere legate per la vita, tutto per giustificare un cambiamento della giurisdizione sui divorzi che condanna all’indigenza donne, magari non più giovani, che hanno dedicato la loro vita alla famiglia per permettere al coniuge di fare carriera e avere successo. Un cambiamento in questo campo era forse necessario, non lo nego, ma si è passati da una generalizzazione ad un’altra.

Sono indignata quando vedo edifici lasciati vuoti e fatiscenti quando ci sono senzatetto che dormono per strada al freddo.

Sono incazzata perché hanno sostituito il vero con il falso.

Sono incazzata perché non c'è libertà di pensiero, o ci si attiene al politicamente corretto o si viene messi alla gogna.

Sono incazzata perché il mondo va a rotoli e nessuno si ribella.

Fino a quando pensiamo di continuare a dormire? 

print_icon