Oftalmico, costose assurdità

Sappiamo tutti quanto sia difficile, nella sanità pubblica, reperire risorse economiche e umane per rendere più efficiente e sicuro il nostro servizio sanitario, per ridurre i tempi d’attesa, per la messa a norma dei presidiper il loro adeguamento alle necessarie esigenze di modernizzazione (l’ultimo ospedale torinese, il Martini, è stato aperto nel lontano 1971); appare pertanto incomprensibile la spesa, fino ad ora sostenuta, di cinque milioni di euro per il “riordino dell’attività di oftalmologia presente nel territorio della città di Torino”,come affermato dall’assessore alla sanità Saitta, che in realtà si tradurrà in un peggioramento dell’offerta delle prestazioni oculistiche.

Il cosiddetto riordino prevede più semplicemente lo spostamento, entro il prossimo mese, in tre sedi della attività oculistica attualmente svolta presso l’ospedale Oftalmico. Il Pronto Soccorso verrebbe trasferito alle Molinette, presso la Città della salute in via Cherasco, l’attività chirurgica oculistica complessa verrebbe destinata al San Giovanni Bosco, mentre la restante attività ambulatoriale rimarrebbe presso l'attuale sede. È facilmente immaginabile (ma evidentemente non per l'assessore Saitta) il disorientamento dei cittadini e le loro prevedibili difficoltà che verrebbero aumentate dalla ripartizione in tre sedi del personale medico (25 medici specialisti) ed infermieristico (50 infermieri con elevata professionalità nel campo oftalmologico) appena sufficiente adesso.

Aumenteranno i tempi d'attesa e non potranno escludersi, non augurabili, episodi di malasanità in un Pronto soccorso,che attualmente registra più di 50.000 passaggi all'anno, che non avrà alle spalle adeguate strutture oftalmologiche e personale medico ed infermieristico numericamente adeguato. tutto ciò avverrà non con un risparmio di spesa, ma con maggiori costi, quantificabili in più di 5 milioni di euro. Per lavori di adeguamento dei locali di via Cherasco e del San Giovanni Bosco e per gli arredi sono stati spesi quasi 3 milioni di euro ,per le apparecchiature sanitarie, duplicate,per la suddivisione in più sedi, sono già stati spesi un milione e seicentomila euro e presto si supererà la cifra di 2 milioni.

Dove sta il buon senso nello spendere milioni di euro per la ristrutturazione di presidi presso le Molinette, che poi dovranno essere costruiti presso la nuova Città della salute(punto di domanda) La cifra di 5 milioni di euro poteva essere utilmente spesa per l’assunzione di 100 infermieri e per la riduzione dei tempi d'attesa ,in alcune specialità mediche e presso alcuni presidi sanitari, attualmente molto critici, per usare un eufemismo. Stupisce l’accondiscendente silenzio del Presidente Chiamparino e l’operato dell'assessore Saitta, che quando era all'opposizione ,si era distinto per critiche talvolta azzeccate. D’altra parte il differente comportamento dei politici di fronte allo stesso problema, a seconda del ruolo rivestito, di governo o di opposizione, senza andare agli anni passati, è riscontrabile anche nell'attuale Sindaca che, prima di diventarlo,era contraria ad una diversa destinazione d'uso dell'Ospedale Oftalmico, come documentato da molti manifestini diffusi in campagna elettorale. L’augurio è che tutto ciò non avvenga e che le attività oculistiche continuino a svolgersi presso l’Ospedale Oftalmico che è stato completamente ristrutturato e messo a norma anche per quanto riguarda tutti gli impianti, con una spesa di 20 milioni di euro a carico del Servizio Sanitario Nazionale, vale a dire della finanza pubblica, vale a dire di noi cittadini.

*Giacomo Manuguerra, già Commissario delle Asl To1 e To2 dal 2010 al 2012

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