Tav, le ragioni del nostro no

Gentile direttore,
lo scorso 1° febbraio 2018 il COI, Consiglio per l’Orientamento delle Infrastrutture, ha presentato il rapporto che gli venne commissionato otto mesi fa dal Presidente Emmanuel Macron con l'obiettivo dichiarato di iniziare un nuovo corso in materia di mobilità. La ministra dei trasporti Elisabeth Borne, la cui notorietà in Italia derivò proprio per il suo annuncio fatto nel luglio 2017 “ci prendiamo una pausa di riflessione”, ha impostato il suo discorso sul seguente passaggio: “abbiamo una priorità semplice e chiara: migliorare i trasporti del quotidiano, ogni euro investito deve essere il più utile possibile per la maggior parte dei cittadini”.

L'iniziativa del governo francese viene presentata come risposta ai reali bisogni trasportistici dei cittadini e si rivolge ai comparti autostradale, ferroviario e fluviale coinvolgendo l'intero territorio nazionale e pertanto investe anche la ormai trentennale storia della Torino-Lione. Storia che noi del Gruppo Cattolici per la Vita della Valle abbiamo voluto raccontare nel libro “NLTL – il nostro no” acquistabile da qualche giorno presso le principali edicole di Torino. Il testo è stato redatto in maniera collettiva e la sua lettura consente un approccio originale al progetto: la raccolta di titoli di giornali, le dichiarazioni di politici, le presentazioni dei dati previsionali legati sia ai flussi di traffico che alla ricaduta occupazionale esposti in ordine cronologico restituiscono una argomentazione curiosa e, al contempo, contraddittoria se non critica.

L'attuale presidente di TELT, Hubert du Mesnil, in un'intervista rilasciata il 22 gennaio 2015 al giornale economico-finanziario francese La Tribune, se da un lato dichiarava che "La Lione-Torino sarà uno strumento di competitività per la Francia”, dall'altro aggiungeva che “S'il y a deux forces qui poussent cette initiative, c’est l'Europe et l'Italie. L'Italie est très engagée dans ce projet. La France n’a pas le même intérêt que son voisin Alpin” (Se ci sono due forze che spingono questa iniziativa, sono l’Europa e l’Italia. L’Italia è molto impegnata in questo progetto. La Francia non ha lo stesso interesse del suo vicino alpino), e ancora “Les deux autres partenaires ont beaucoup de volonté et mettent beaucoup d’argent” (Gli altri due partners hanno molta volontà e mettono molto denaro).

In effetti, se si considera il tunnel di base da Susa a St-Jean-de-Maurienne di 57,2 km (unica tratta della Torino-Lione che usufruisce del finanziamento europeo del 40 per cento), si nota che la galleria a due canne insiste sul territorio italiano per 12,2 km e su quello francese per 45 km. Dalle informazioni contenute nella Delibera CIPE del 7 agosto 2017 il costo, aggiornato a “valuta corrente”, è per l'Italia € 293,5 Mil. al km, e per la Francia € 57,9 Mil. al km. Si tratta di uno squilibrio tra i due Paesi di circa € Mld 2,26 che non si capisce perché l'Italia dovrebbe accettare.

Il libro esprime certamente un suo giudizio sul progetto Torino-Lione (ultimo segmento sopravvissuto del tanto decantato corridoio ferroviario Lisbona-Kiev) e il titolo appare perentorio, ma non si scoraggi di esaminarlo chi la può pensare diversamente sull'argomento. Questo libro nasce innanzitutto dalla necessità di esprimere la sofferenza per il modo in cui la Val di Susa è stata trattata e che vogliamo raccontare. Lo sguardo tuttavia non è localistico. Le riflessioni contenute sono ampie e indirizzano alla responsabilità delle scelte. Emerge l'esperienza di fede dei membri del gruppo. L'enciclica Laudato Si’ sull’ecologia integrale di papa Francesco, e i molteplici richiami del mondo scientifico e umanistico sulla responsabilità dell'uomo relativamente al futuro della Terra, ci obbligano a promuovere e intraprendere nuovi stili di vita che favoriscano l’azzeramento degli sprechi e la partecipazione dei cittadini alla democrazia reale.

*Paolo Anselmo (Bruzolo), Laura Favro Bertrand (Sant'Antonino), Rosanna Bonaudo (Caprie), Eugenio Cantore (Sant'Ambrogio), Maria Grazia Cabigiosu, Donatella Giunti, Mira Mondo (Condove), Roberto Perdoncin (Susa), Giorgio Perino (Bussoleno), Gabriella Tittonel (Villar Dora)

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