Ambiente, mal comune stessa sorte
Gian Carlo Locarni, Lega* 09:49 Mercoledì 23 Maggio 2018 0
Non sempre mal comune mezzo gaudio. Le azioni per frenare l’inquinamento dell’aria, messe in campo dall’Italia, contaminata da polveri fini e ossidi di azoto di provenienza civile, agricola e industriale e per le condizioni meteo climatiche di alcune zone, come la pianura padana, hanno dimezzato in pochi anni la presenza di inquinanti nell’aria ma non sono state sufficienti a mantenere l’inquinamento sotto i livelli massimi indicati dalla Ue. Per questo motivo la Commissione Ue ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea per aver violato le norme europee antismog. La decisione si riferisce alla ripetuta violazione dei limiti Ue per il particolato Pm10. Gran parte delle polveri fini e degli ossidi di azoto rilevati nell’aria sono generati dalla combustione di legna e pellet nelle stufe delle case ma anche dagli allevamenti zootecnici, dalle lavorazioni agricole, dall’azione concimante, da attività industriali e traffico e di origine naturale.
Con la stessa motivazione, l’esecutivo Ue ha deferito Ungheria e Romania e ha denunciato alla Corte anche Francia, Germania e Regno Unito per il superamento dei limiti di biossido di azoto (NO2). Inoltre, la Commissione ha deciso di deferire Francia, Germania, Ungheria, Italia, Romania e Regno Unito alla Corte di giustizia dell’Ue per il mancato rispetto dei valori limite stabiliti per la qualità dell’aria e per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre al minimo i periodi di superamento. La Commissione sta inoltre inviando lettere di costituzione in mora complementari a Germania, Italia, Lussemburgo e Regno Unito, per aver violato le norme dell’Ue in materia di omologazione dei veicoli. Oltremodo nel maggio 2017 la Commissione ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adempimento degli obblighi derivanti dalla normativa dell’Ue in materia di omologazione dei veicoli da parte di Fiat. L’Italia ha ordinato al gruppo Fiat di effettuare un richiamo obbligatorio nell’Unione europea.
Nel quadro dell’attuale scambio, la Commissione richiede informazioni supplementari sulle concrete misure correttive adottate e le sanzioni applicate. Un’ulteriore lettera di costituzione in mora costituisce una richiesta di informazioni ufficiale. Gli Stati membri dispongono ora di due mesi di tempo per replicare alle argomentazioni addotte dalla Commissione; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato. In merito al particolato (PM10) in 28 zone di qualità dell’aria, i valori limite giornalieri sono stati costantemente superati, va ricordato che alcune zone sono insite nella pianura padana la quale per conformità geofisica si trova svantaggiata rispetto ad altre aree per il contrasto allo smog in generale.
In tutti i casi di superamento dei valori limite stabiliti dalla normativa dell’Ue sulla qualità dell'aria ambiente (direttiva 2008/50/CE), gli Stati membri sono tenuti ad adottare piani per la qualità dell’aria e a garantire che tali piani stabiliscano misure appropriate affinché il periodo di superamento sia il più breve possibile. In linea con il principio di sussidiarietà, la normativa dell’Ue lascia agli Stati membri la scelta dei mezzi da utilizzare per il rispetto dei valori limite.
Con l’ennesimo deferimento da parte della commissione europea, prima era sulla direttiva anti rumore, ora sulla qualità dell’aria, senza contare il deferimento ulteriore in merito ai rifiuti radioattivi, ci domandiamo cosa abbia messo in campo il ministro Galetti per arginare tale criticità e cosa abbia messo in campo il presidente della regione Piemonte Chiamparino, che parrebbe al traino del tavolo interregionale del bacino padano, più che un attore principale dello stesso. Auspicando che il futuro governo metta in campo reali politiche ambientali per apportare quella giusta svolta su una reale e concreta sostenibilità sia a livello privato che pubblico, con un occhio di riguardo alla mobilità sostenibile. Una reale mobilità sostenibile di fatto sarebbe un viatico importante per l’abbattimento concreto del PM10 e non solo visto che si deve porre la giusta attenzione pure al biossido di azoto (NO2), non ci si faccia deviare dall’importante mission, dal fatto che tali deferimenti europei colpiscono anche altri stati membri .
*Gian Carlo Locarni, responsabile nazionale dipartimento ambiente Lega