La ricetta si chiama primarie

Sono passati oltre 6 mesi dalle elezioni del 4 marzo, siamo passati attraverso settimane di isterismi politici, istituzionali e financo Costituzionali, per arrivare infine al governo giallo-verde o giallo-blu che dir si voglia. Anche se, diciamolo, è il governo Salvini. Lo è perché Salvini ha risucchiato in modo direi irreversibile Berlusconi (e quindi Forza Italia), ridotto per la prima volta al ruolo di spalla,ed infine sta stritolando come un pitone Di Maio, che ha dato l’impressione di capirci poco e di non essersi minimamente reso conto della situazione (politica) in cui si è cacciato. È Salvini che occupa in tutto e per tutto la scena, anche grazie al completo suicidio dell’altro Matteo e del Pd in generale.

Tante persone mi chiedono:esiste un'alternativa politica a questo governo? Rispondo convintamente sì e si chiama Pd. Non sono impazzito, il Partito Democratico ha capito i suoi errori ed è pronto a ripartire e ricostruirsi sulle tante proposte politiche diventate leggi che, ahimè, maldestramente non vennero ben pubblicizzate fino al 4 marzo 2018.

Ripartire dal Piemonte con le prossime regionali del 2019 abbinate alle Europee,altra scadenza elettorale un po’ dimenticata: fondamentale rimanere in Europa per contare ed esistere. Uso una metafora calcistica: l’Italia fuori dall’Europa sarebbe il nulla che conta il nulla, un disastro biblico, come la ricostruzione della nostra Nazione dopo la seconda guerra mondiale.

Il Pd ha forza e numeri per governare ripartendo dal mantenimento della Regione Piemonte coagulando attorno a sé altre forze politiche realmente interessate al progetto di governo. Chi guiderà il Pd alla riconquista della Regione? Quello stimatissimo ed apprezzabilissimo furbacchione di Chiamparino ci ha provato nel riconfermare la sua disponibilità ma sono sicuro che neanche lui ci crede pienamente. Abbiamo una nuova classe dirigente in grado di trovare il candidato ideale per guidare il Piemonte.

Sapete come si fa? Semplice, utilizzando uno strumento meraviglioso che si chiamano primarie! Ho qualche candidato in più? Benissimo sfidiamoci e chi vince otterrà l’appoggio di tutti. Se stimolata la gente vota volentieri in quanto coinvolta, non perché costretta. Per invogliare le persone, però, bisogna presentare un programma semplice ma costruttivo ed immediato.

Come se ne esce allora? Dal discutere e dal trovare le chiavi per farsi capire dal popolo. Perché non si può solo aspettare il fallimento degli altri come strategia. Di cosa dovrebbe discutere e programmare un Partito oggi? Per quello che valgono le mie opinioni, io mi concentrerei su:
- Aumento produttività e salari
- Drastica riduzione della burocrazia
- Meno spesa corrente e più investimenti strutturali
- Incremento demografico

Il tutto legato da un obiettivo, che non vorrei restasse un sogno. Rivedere l’Italia in cima alle classifiche che le competono non per storia passata, ma per reali possibilità odierne. Penso a quelle sull’innovazione, sull’istruzione, sul turismo, solo per citarne alcune. Sfide, quelle che una volta sapevamo vincere: avevo coniato un termine per definire tutte le bellezze del nostro territorio Piemontese allargandolo all'Italia intera ed a tutta l'Europa, anzi gli Stati Uniti d'Europa: Eno-gastronomico-cultural-turistico-sportivo-religioso.

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