Il Sud e l'utopia europea

L’Italia venne dichiarata unita sulla carta il 17 marzo 1861. L’Europa venne dichiarata unita sulla carta il 1° novembre 1993. Bene, dopo quasi 158 anni questa nostra Italia si rivela ancora, nonostante la buona volontà di tutti i governi che l’hanno governata e la governano nel presentarla unita, un coacervo di storie, culture, linguaggi, tradizioni, comportamenti, caratteri, totalmente differenti. Inutile penso ricordare che a tutt’oggi e DA SEMPRE ogni governo in carica ci parla di un sud “depresso, da finanziare e aiutare, con strutture sociali, sanitarie, economiche, industriali, viarie, culturali, educative carenti, con una disoccupazione da terzo mondo, ecc.” eppure se ci riflettiamo non siamo nemmeno in grado di quantificare la valanga di miliardi elargiti al sud per la sua rinascita, in decenni e decenni, dalla Cassa del Mezzogiorno e da analoghi contributi davvero stellari.

Allora forse c’è qualcosa che non quadra in questa Italia perché con il fiume di miliardi elargiti al sud in 70 anni (dopo la seconda guerra mondiale) esso dovrebbe essere la Svizzera d’Italia e non una consistente parte del Paese depressa, perennemente bisognosa d’aiuto e sottosviluppata. Ora mi domando se il nostro Paese, in 158 anni dalla sua unità non è riuscito a trovare una REALE UNITA', tale da farla diventare una Nazione equilibrata a tutto tondo, con una sua reale e profonda coesione socio/politico/culturale, con una sua compattezza e una sua dignità davvero unitaria, come possiamo pensare che l’Europa possa rappresentare oggi, a quasi e solo 26 anni dalla sua unione sulla carta, un organismo unito e profondamente amalgamato? Come possiamo immaginare che Paesi connotati da differenze abissali e immensamente profonde storico/politico/culturali possano trovare accordi di reale e armoniosa coesione? Solo dal punto di vista economico? Ma questo appare una pura follia, infatti vediamo cosa sta succedendo.

L’utopia dell’unione, ancora del tutto incompiuta, in un’Italia pesantemente divisa da poteri locali ahimè purtroppo anche legati a ben radicati “sistemi” di tipo mafioso, ci rende un Paese scollato e caotico, complesso e per nulla risolto. Questa incongruenza si riflette, fatte le debite differenze, sull’Europa, costituita da Paesi talmente differenti per storie socio/politico/culturali millenarie talmente diverse che nemmeno il tentativo di una coesione economica riesce a tenere insieme. Forse stiamo vivendo un periodo storico di grandi illusioni, forse dietro a queste illusioni si muovono colossali interessi finanziari che sperano di lucrare su queste illusioni, forse siamo ancora davvero troppo acerbi per poter pensare a reali e costruttive unioni di popoli tanto differenti.

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