Quella culla della violenza politica

Torino è stata messa per giorni a ferro e fuoco da manipoli di persone appartenenti ai centri sociali, alla galassia anarco-insurrezionale, ad antagonisti guerrafondai di vario genere e a persone arrivate da ogni parte d’Italia e anche da qualche paese europeo. L’uso di una violenza selvaggia è stato palese, la spinta distruttiva attraverso l’uso di mezzi terrorizzanti nei confronti delle persone (di ogni età e condizione sociale) e delle cose è stato lampante. Torino ha vissuto e vive tuttora sotto la pressione di una sorta di “guerra civile”.

Ciò che stupisce in questa espressione di pura violenza è da un lato l’unicità (ancora vitale) di Torino come culla di rigurgiti terroristici eredi purtroppo di anni tragici popolati da Brigate Rosse e gruppi di sedicenti giustizieri del popolo che ammazzarono decine di innocenti fra il '65 e l''85, dall'altro il davvero INCREDIBILE se non INESPLICABILE SILENZIO di intellettuali, giornalisti, professori universitari, personaggi di rilievo politico/cittadino, personaggi dello spettacolo, ecc. ecc. SILENZIO, FERMO IMMAGINE, nessuno si espone. La superficiale, tragica gestione decennale di tematiche complesse e pericolose è stata terrificante e sconvolgente e ci da forse la misura della più che inquietante realtà di una città in precipitoso declino, non solo per oggettive problematiche economiche generate da decenni di pessima e sciagurata gestione della cosa pubblica e forse di oggettiva incapacità di attuale gestione, ma anche per drammatiche politiche di voluta sottovalutazione di problematiche enormi che per anni e anni si sono sedimentate nel tessuto profondo della città, non è un caso forse che dei centri sociali e della galassia antagonista facciano parte da sempre figli di professori universitari, di maggiorenti professionisti di grido, di intellettuali legati al Sistema Torino, insomma di quella intellighenzia tanto "bene" e "radical chic" travestita da proletari che tanto ha contato nella sinistra torinese per 30 anni. C'è una sciagurata immagine di protezione della criminalità della galassia centri sociali/antagonisti, unica nel suo genere in Italia, come ha giustamente detto il questore Messina, che si è trovato in una condizione NON DI supporto all'azione delle forze dell'ordine, ma di critica e di disappunto in favore dei criminali distruttori e opportunisti finti rivoluzionari pericolosissimi per la stabilità della democrazia.

È tristissimo che solo la destra si erga a difensore dei principi di legalità, perché tutti, da destra a sinistra, dovrebbero dichiarare chiaro e forte il loro impegno per difendere la democrazia, se la sinistra non lo fa c'è forse "qualcosa di marcio in Danimarca (Torino)"?

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