Sport, dilettanti allo sbaraglio

La crisi economica picchia duro anche sullo sport dilettantistico. Due i problemi più evidenti: il calo delle sponsorizzazioni delle aziende in sofferenza di utili alle società sportive minori e la mancanza di fondi per la costruzione di nuove strutture, come palestre e campi di gioco. Morale: si fa sempre più fatica ad appassionare i giovani allo sport praticato, con evidenti ricadute negative anche sulla salute e la crescita complessiva di questi ragazzi.

Lo sport dilettantistico rappresenta il 95% del movimento sportivo italiano. Si tratta di una rete fittissima sul territorio, fatta da migliaia di società e milioni di volontari, che non ottiene quasi mai un titolo sui giornali ma garantisce una sana e corretta crescita educativa a tantissimi bambini. in Italia ci sono oltre 95mila società e associazioni sportive dilettantistiche, mentre l’attività sportiva (agonistica o amatoriale) è praticata da 34 milioni di persone. In buona sostanza, più di un italiano di due è coinvolto in questo grande movimento.

La politica nazionale,comunale e circoscrizionale dovrebbe tenere in maggior conto queste realtà, che fanno dello sport di qualità aperto a tutti un valore e non una merce da vendere. Le società sportive dilettantistiche sono un’attività socialmente rilevante e, in definiva, un servizio per la salute dei cittadini. Grande risorsa e un patrimonio per il Paese. Una ricchezza per tutti. Il Comune di Torino sembra che se ne sia dimenticato visti i notevoli ritardi con cui eroga concessioni oramai scadute,pare sia infastidito da tutto ciò che produce sociale.

Sia la sindaca che l'assessore allo sport più volte si sono negati alle richieste d'incontro delle società coinvolte in questo tira e molla di mancate concessioni,nonostante sia tutto perfettamente in regola. Le società sportive dilettantistiche affiancano e sostituiscono,ove mancano,gli oratori. Palestre di vita,palestre di socialità.

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