Quella violenza così "normale"

Leggiamo sui giornali che in Piemonte i treni regionali sono ad alto rischio di aggressioni: testate, calci, pugni (qualche volta sono spuntati anche coltelli!), da inizio anno ad oggi (e siamo a metà marzo) se ne sono verificate almeno sei, le tratte più colpite pare siano la Torino-Savona via Cuneo e la Torino-Modane.

L’atmosfera generale non rincuora, visto che di aggressioni a volte condite con una certa violenza si parla spesso anche in città, ognuno commenta, dice la sua, denuncia, e poi come sempre c’è il “partito” di chi vuole maggiori controlli, maggiore durezza nelle pene, maggiore sicurezza, e il “partito” di chi chiede educazione e accoglienza e nega l’efficacia di provvedimenti severi. Personalmente mi sento immersa in un mondo che richiama tempi antichi, come stare in un film del Medio Evo o anche dei secoli successivi, quando le strade e le città erano infestate dai briganti, dai ladri, dai malfattori che a volte ti tagliavano la gola ma che sempre terrorizzavano ed esercitavano una certa violenza per ottenere un bottino. Se devo prendere il treno per la Riviera bèh oggi parto con una certa apprensione e il piacere di andare verso il mare viene offuscato da una sorta di ansia sotterranea che mi pervade date le notizie che da ogni parte arrivano, per non parlare dello stato a volte davvero pietoso dei treni regionali che grazie a un buon numero di incivili, spesso sono deprimenti.

Rifletto sul fatto che mentre nei secoli scorsi gli aggressori agivano, anche con violenza, per ottenere denaro, gioielli, preziosi, oggi oltre a queste tipologie “classiche”, ci sono masse di persone (spesso giovani e giovanissimi) che, vedi in treno, si scatenano in orge di violenza inaudita tout court, per il puro piacere di aggredire, picchiare, insultare, devastare, terrorizzare, con una sorta di godimento nell'imporre la propria arroganza e il proprio “potere” violento sugli altri, a volte fregano qualcosa ma l’obiettivo primario è quello di divertirsi nel fare paura, nel terrorizzare, nel distruggere. Forse, nonostante le straordinarie conquiste della scienza e della tecnica, nonostante i passi da gigante nei settori più raffinati della tecnologia, siamo messi peggio che nel Medio Evo?

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