Scoprite solo ora i guai della movida?

Dal nord al sud passando per il centro Italia la movida si sta riproponendo come se niente fosse, “Covid19? Chi era costui?” (e siamo solo all'inizio!), filmati e fotografie allarmanti sui media lo testimoniano, migliaia e migliaia di cittadini lo segnalano sui social. È difficilissimo, secondo me, far osservare le regole dopo circa 20 anni di movida in totale libertà, libertà sacrosanta naturalmente nei limiti del rispetto, ma praticamente da sempre straripata senza confini nello sballo e nello svacco senza freni e senza alcuna volontà politica di controllarla seriamente, senza dimenticare l’indulgenza bonaria nei suoi confronti diffusa da alcuni media e intellettuali di “alto rango”.

La filosofia del “loisirs” ha informato per anni e anni le politiche “culturali” giovanili nella gestione delle città e del Paese, una sorta di ben studiata e penso cinica strategia per coinvolgere migliaia, milioni di giovani e giovanissimi (parole d’ordine: socializzazione, partecipazione, coesione, comunicazione, ecc.), bellissimo e piacevole progetto che non è costato nulla agli amministratori (anzi gli ha portato tantissimi soldi fra profumato pagamento del suolo pubblico, tasse, ogni tanto qualche buona multa e grandissimo consenso da parte dei fruitori: più si può svaccare senza freni e senza controllo più si plaude a coloro che lo permettono!) e non ha impegnato la politica a costruire veri, organici e robusti progetti culturali (che sarebbero costati preparazione, lavoro, fatica, impegno responsabile e scelte costose).

Bene, ciò che ha reso devastante alla radice la filosofia del loisirs (e lo sappiamo bene tutti da sempre) sono stati: il totale e rapidissimo scivolare verso la completa deresponsabilizzazione dei frequentatori della movida (spesso giovani e giovanissimi), l’occhiolino ammiccante strizzato ai gestori e l’atmosfera di caos fracasson/alcolico a gogò, l’insieme propagandato per circa 20 annida quasi tutta o forse tutta la politica nazionale e locale come cultura della notte, che slogan! Una trovata geniale (insieme ad altri leitmotiv ad hoc) per stroncare qualunque possibile protesta di centinaia e poi migliaia e poi milioni di cittadini italiani stremati dalla devastazione “movida selvaggia”, facendoli passare per bigotti, retrogradi, nemici della “kultura”, scellerati “assassini” della libera e gioiosa crescita delle città.

Furbacchioni questi amministratori tranne forse pochissimi (di qualunque colore) che fino a pochi mesi fa (ante coronavirus) sostenevano il valore del “loisirs/movida” come motore di cultura e aggregazione, di vitalità dei quartieri, di gioiosa partecipazione giovanile (serbiamo testimonianze, interviste, video di sindaci da Napoli a Palermo e a salire su su fino all’estremo Nord fino a Milano e ancora molto più su, da far “tremar le vene ai polsi”!) amministratori che oggi, indignati e arrabbiati, con le sopracciglia aggrottate e l’espressione austera stigmatizzano ciò che fino a poco fa avevano difeso, promosso e potenziato.

Adesso il “Re è nudo”, dopo anni e anni di lassismo e assoluta mancanza di senso del rispetto della comunità, senso dei limiti entro i quali si deve stare e senso dell’autocontrollo che ci si può aspettare? Non posso non ricordare un dato fondamentale: l’immensa forza della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ne fa una potenza di pressione politica di tutto rispetto. L’alcol deve scorrere a fiumi, senza controllo (se non formale e scarsamente osservato), un commercio che rende moltissimo in denaro e consenso politico (più sei libero di svaccare più “ami” chi ti fa svaccare senza regole né limiti). A seguire un interessante esempio del potere della Fipe, ed era la fine del 2015!!!

Appare davvero una enorme sfida la rieducazione di intere generazioni alla civiltà, al rispetto delle regole, al senso di responsabilità, al rispetto della comunità e, perché no?, al senso del dovere (parola dimenticata e fortemente demonizzata per i giovani negli ultimi lunghi anni)! Ma dopo decenni di malata connivenza politica con la movida selvaggia (annessi e connessi) la politica italiana riuscirà a rendersi conto di tale sfida? Perdere consenso e voti nell’immediato potrebbe diventare in questa Italia un danno maggiore del dilagare più violento del virus, che grande sciagura per questo martoriato Paese.

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