Il futuro che ci attende

Questo è un anno difficile, ma è anche un anno che misura la nostra responsabilità. Non si può pensare che una società disordinata come la nostra non possa trovare delle difficoltà lungo la sua strada. Potrebbe essere un virus, una guerra, una crisi del sistema, una improvvisa calamita? Siamo uomini e siamo fragili, le pareti della casa comune che abbiamo costruito è friabile e molto esile, ciò che oggi riuscimmo ad avere con facilità non è detto che un domani sia ancora così.

Questa epidemia ha messo al tappeto un sistema in poco tempo, ha sconvolto il mondo senza che nessuno la prevedesse. È mancata quella vecchia cultura della lungimiranza, la brama di onnipotenza ha prevalso su la realtà distruggendo senza ostacoli un potere che era ed è costruito sule sabbie mobili. Il Covid 19 ha voluto metterci in guardia, il futuro che ci aspetta sarà un futuro di difficile per l’intera umanità, un futuro di grandi sconvolgimenti climatici e sociali, provocati dalla nostra superficialità e dal menefreghismo culturale.

Per affrontare l’arduo futuro che ci attende abbiamo una strada sola da percorrere; ed è quella più difficile: il rispetto per il pianeta e le sue materie prime, dovremmo imparare a mettere al primo posto la sopravvivenza del pianeta e delle sue risorse al secondo posto noi umani e alcune delle nostre devastanti invenzioni. Il Covid ci ha insegnato quello che non ci ha insegnato la cecità di un sistema che ha messo il profitto e il denaro al primo posto e il bene comune e quello del pianeta come ruota di scorta. 

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