I tanti smemorati della Tav

Sin dal lancio, da parte di J. Delors, del Progetto sulla Nuova Rete Ferroviaria europea, la Tav era ritenuta tra quelle più importanti perché se l’obiettivo è quello di trasferire su rotaia sino al 50% del trasporto su strada merci e passeggeri, per diminuire l’inquinamento e l'incidentalità stradale, è essenziale avere una rete completa. Il vecchio Corridoio V come l’attuale Corridoio Mediterraneo, che collega trasversalmente i Paesi della Europa del Sud, è funzionale per mettere in rete i Corridoi Nord Sud ad esempio il Genova-Rotterdam o il Brennero-Berlino o l’Adriatico Baltico. La rete completa ci consegna una maggiore efficienza valutata dai tecnici dei trasporti in un +17% di crescita e nell’aumento della merce trasportata su rotaia e quindi nel miglioramento dell’ambiente.

La Tav è stata definita strategica prima in una legge del 2017, che ha approvato il trattato Italia Francia, ed è stata riaffermata dal voto a grande maggioranza del Senato del 7 Agosto 2019. Oggi la Tav gode di un consenso popolare certificato dalle nostre grandi manifestazioni e dai sondaggi di Ipsos secondo i quali il 70% del Paese è a favore della Tav. Ecco perché sono ripresi i lavori sia lato Francia che lato Italia. Pertanto l’opinione  pure importante, del sindaco di Lione non può cambiare un accordo internazionale Italia-Francia che l’Europa valorizza aumentando il suo contributo alla costruzione del tunnel.

Ai distratti commentatori, che già in passato hanno di fatto dato fiato ai No Tav, sfugge la questione più importante. In questo Parlamento la posizione dei No Tav rappresentata dai 5 Stelle ha solo il 32% da quando Salvini ha deciso di schierare la Lega a favore della Tav. Pertanto nulla puòfermare i lavori che io mi auguro vadano avanti celermente.

In un Paese che in un anno è stato capace di costruire un nuovo ponte stridono i tempi lunghi della realizzazione di un’opera che migliorerà l’ambiente e ci porterà più turismo, più logistica, più lavoro. L’Italia negli ultimi vent’anni è cresciuta pochissimo a causa della mancanza di infrastrutture moderne e ora sarà il Paese che pagherà il conto più alto al Covid, con l’aumento della disoccupazione, con la perdita di migliaia di aziende, con la crisi del commercio e con l’ampliamento della fascia di povertà. Nel pacchetto di opere strategiche per rilanciare economia e lavoro, che mi auguro vengano sbloccate celermente, la Tav è sicuramente tra le priorità.

Torino e il Piemonte, malgrado presunte scelte illuminate, sono in declino da anni. La Tav è l’infrastruttura che riporterà Torino e il Piemonte al centro della futura rete di trasporti europea, dove passeranno merci, passeggeri, opportunità e investimenti. La Tav da sola non rilancerà il Paese ma senza la Tav il Paese verrà tagliato fuori da grandi opportunità. Per ridurre l’enorme debito pubblico vi sono due strade. La maggiore crescita o la ristrutturazione del debito. Noi Sì Tav vogliamo la crescita unico modo per creare nuove occasioni di lavoro e per ridurre il debito pubblico.

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro

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