Rifiuti, togliere occasioni agli incivili

Caro direttore,
la fotografia che le allego è stata scattata domenica 19 luglio nella zona artigianale D4 Scalo, quartiere Cristo, verso Casalbagliano, in fondo a via Fernando Santi (partigiano, socialista Cgil, riformista “padano”, con Di Vittorio, uno dei più grandi sindacalisti italiani del dopoguerra), a ridosso dello smistamento ferroviario. Ci troviamo anche a poche centinaia di metri dall’area di raccolta Amag e, nel caso specifico, non si comprende nei confronti di quale utenza quei grandi cassonetti sono stati li posizionati. Perfetti, invece, per i conferimenti irregolari e la creazione di piccole discariche abusive. Altre simili si incontrano nelle vicinanze.

In queste zone periferiche della città simili “spettacoli” sono frequenti e si rischia di farci l’abitudine. Ma se la mancanza di civismo non è risolvibile nel breve, a ridurre tali anomale situazioni possono tornare utili le modalità organizzative della raccolta dei rifiuti solidi urbani. 

Negli anni in cui sono stato in Consiglio comunale (2013-'17), da consigliere e responsabile del Controllo analogo di Amag Ambiente ho, nella sede del Consorzio di Bacino alessandrino, in più occasioni, proposto all’Amministratore delegato e ai tecnici della società che gestisce la raccolta rifiuti di Alessandria - i quali stavano programmando un graduale ritorno al “porta a porta” - di togliere, come primo atto, i contenitori dei rifiuti stradali nelle zone artigianali della città e affidarli direttamente alle aziende presenti, affinché li utilizzassero per la raccolta domiciliare. Questo per evitare che ogni gruppo di bidoni si trasformasse, contando sulla scarsa presenza di persone dopo l’orario di lavoro e di controlli, in una discarica. Un intervento di natura organizzativa, senza costi aggiuntivi e benefici certi, in quanto avrebbe tolto e toglierebbe la possibilità agli incivili di facili luoghi dove conferire, sovente degli oggetti ingombranti, fuori dai cassonetti.

I contenitori posti sulla strada e situati in zone poco controllate sono, poi, da sempre utilizzati per rifiuti non urbani, ma per sistemare scarti provenienti da lavori artigianali, generalmente in edilizia. E ciò determina, insieme ad un peggioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata, maggiori spese per la società. Ad un formale consenso per i suggerimenti non è mai seguita, da parte dei dirigenti dell’Azienda partecipata del Comune, alcuna attuazione pratica delle indicazioni. Finita la consigliatura e mutata la maggioranza anche Amag Ambiente ha cambiato i vertici, ma la gestione dei rifiuti è, se possibile, peggiorata.  

Recentemente i nuovi amministratori e la società hanno preannunciato, con un cospicuo investimento, il prossimo arrivo di “cassonetti intelligenti”, una modalità di raccolta tecnologica sulla cui efficacia mi riservo di tornare in un’altra occasione. Qui faccio solo presente che tali “bidoni intelligenti”, se situati nei medesimi posti determineranno, e a maggior ragione essendo chiusi, le stesse conseguenze degli attuali, meno intelligenti.

*Renzo Penna, Associazione “Città Futura”

print_icon