Traffici e abusi nel carcere di Biella, chiesto processo per 39

Trentanove richieste di rinvio a giudizio per 85 capi di imputazione: si è conclusa così la complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Biella che ha fatto emergere nei mesi scorsi un intreccio di traffici e comportamenti illeciti che hanno avuto come scenario per molti anni il carcere cittadino. La richiesta riguarda detenuti, parenti e personale della polizia penitenziaria che per i magistrati sono responsabili di reati come introduzione e cessione di sostanze stupefacenti, all'interno del carcere, come hashish, cocaina, eroina, crack, farmaci oppioidi (subutex, contramal) sostanze anabolizzanti; introduzione di telefoni cellulari, sim card e relativi apparati; corruzione per un atto contrario ai propri doveri; istigazione alla corruzione; ricettazione; estorsione; falso in atto pubblico; arresto illegale. I fatti si sono svolti dal 2019 al 2023. Dalla data del deposito da parte dei PM dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari avvenuta nel dicembre 2023, a oggi, il numero degli indagati si è ridotto sensibilmente perché 25 imputati hanno scelto il patteggiamento, altri hanno chiesto altri riti alternativi e altre posizioni sono state oggetto di richieste di archiviazione. "Il quadro probatorio così raggiunto - dichiara la procuratrice della Repubblica Teresa Angela Camelio - e ritenuto meritevole del vaglio dibattimentale, rafforzato dai raggiunti accordi in sede di patteggiamento anche in relazione agli episodi corruttivi, conferma la fondatezza dell'impostazione delle indagini sin dall'inizio seguita dalla Procura". Nell'agosto 2023 per questa vicenda erano state emesse 54 misure cautelari.

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