RENTRÉE

Chiamparino über alles. Ok da Cuperlo

L'ex sindaco incassa l'endorsement dello sfidante di Renzi: "Se qualcuno pensa di convincerlo a tornare in politica fa una buona cosa per Torino, il Piemonte e il Pd". Parole che restano sullo stomaco a Fassino, per nulla felice di ritrovarselo tra i piedi

“Se qualcuno pensa che sia una buona cosa pensare di convincere Sergio Chiamparino a tornare a un impegno politico diretto per i prossimi anni, penso sarebbe una buona notizia per Torino, il Piemonte, e il Partito Democratico”. Secondo l’Ansa lo ha affermato ieri sera a Torino Gianni Cuperlo a margine della festa provinciale che l’ha visto protagonista sul palco di piazza d’Armi. Con l’endorsement del deputato e aspirante segretario nazionale del Pd si allunga la lista degli estimatori dell’ex sindaco e di quanti vedrebbero di buon occhio la sua candidatura alla presidenza della Regione Piemonte. Le parole dello sfidante di Matteo Renzi confermano che sul nome del’attuale presidente della Compagnia di San Paolo si sta concentrando un ampio consenso, trasversale alle stesse “anime” interne del partito. Un segno che, unito alle espressioni di interesse che paiono crescere anche in aree di “frontiera”, oltre il tradizionale perimetro del centrosinistra, potrebbero indurre Chiamparino ad anticipare i momento della dichiarazione ufficiale. Nel gruppo dirigente locale c’è chi pensa che possa rompere gli indugi e comunicare le sue intenzioni già questa sera, alle 19, nel corso del dibattito, di cui è guest star, sul futuro dell’Italia industriale. Improbabile, la veste di banchiere di complemento gli impone ancora per un po’ un profilo compassato e estrema cautela, anche se è un abito che di giorno in giorno gli va sempre più stretto.

 

E se dietro l’attestato di Cuperlo molti scorgono lo zampino di Stefano Esposito, impegnato a sottrarre l’amico Sergio, dall’abbraccio renziano, l’uscita sembra non sia affatto piaciuta a Piero Fassino che, ha ribadito Cuperlo da autentico gentlemen qual è, «ha fatto una scelta legittima, ci sono molti altri che sostengono la mia candidatura». Com’è noto, il sindaco di Torino non muore dalla voglia di vedere il suo predecessore sula poltrona di piazza Castello e sarebbe persino disponibile a “ragionare” su un’ipotesi alternativa (Davide Gariglio?, chissà). Al momento il lavoro degli sherpa, incaricati di esplorare il terreno delle alleanze (le più ampie possibili, nella testa di Chiamparino), pare ancora allo stadio iniziale: vaghe disponibilità, richieste di approfondimento, fitto calendario di incontri. Decisiva sarà la piega che prenderà il quadro nazionale e l’eventuale offerta da parte del Pd di una “soluzione temporanea” di prestigio (capolista alle Europee o al Senato) che gli consenta l’uscita “blindata” da corso Vittorio, in attesa quando arriverà il momento di scendere in pista per le Regionali.