TRAVAGLIO DEMOCRATICO

Mischia in AreaDem, prevale Cuperlo

Fassino diserta la riunione della sua (ex?) corrente. Damiano ribadisce: "Mai con Renzi". Si ingrossano le file dei sostenitori dell'outsider dalemiano, per alcuni "il meno peggio". Il Rottamatore a Torino in piazza d'Armi (ore 18) alla festa provinciale

Non sarà un trascinatore di folle e, almeno rispetto al suo principale competitor, fatica a fare breccia nella pubblica opinione, ma intanto in Piemonte Gianni Cuperlo assiste a un piacevole fermento intorno alla sua candidatura che pare essere riuscita a catturare consensi anche all’interno del mondo ex Margherita subalpino, fondamentale per evitare che la sua candidatura rappresenti agli occhi di tutti un Pci in sedicesimo, la ridotta del vecchio apparato in un partito finito nelle fauci post democristiane mani di Matteo Renzi.

 

Così i fan dell’algido Cuperlo, si scaldano in vista della competizione congressuale e, ringalluzziti dalle recenti adesioni, si sono dati appuntamento questa sera (ore 18) nel quartier generale del Pd in via Masserano, per serrare le fila e iniziare a far la conta di “chi c’è”. Presenti sicuramente i parlamentari Anna Rossomando e Stefano Esposito, oltre al deputato di Collegno Umberto D’Ottavio. Ma anche il sindaco di Settimo Aldo Corgiat e l’assessore di Palazzo Cisterna Carlo Chiama.  Viene dato in avvicinamento anche il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Placido, mentre ha già aderito alla mozione Cuperlo il consigliere comunale Luca Cassiani, a lui molto vicino. E sempre da Palazzo Civico è pronto a dare il suo ok anche l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta. Potrebbe essere lui l’unico esponente dell’esecutivo di Piero Fassino a scegliere il candidato triestino, in una giunta a forte trazione renziana. Insomma, farà l’operazione che il suo collega Claudio Lubatti non ebbe il coraggio di fare alle scorse primarie per la premiership, quando lui, renziano della prima ora, seguì il diktat fassiniano del “Tutti con Bersani”. Il contrordine impone adesso il sostegno a Renzi, ma c’è chi dice no. Le adesioni ufficiali sono finora legate all’ex stato maggiore diessino, ma nelle ultime ore qualcosa si sta muovendo anche tra i Popolari, dove il primo ad aver scelto Cuperlo è stato l’ex parlamentare pinerolese Giorgio Merlo.

 

Intanto si è consumata in queste ore il travaglio dei principali dirigenti di AreaDem: da Roma dicono Renzi, ma molti di loro, di chiara estrazione diessina, guardano a Cuperlo. Tra questi il più tormentato è l’ex ministro Cesare Damiano, uno che deve tutta la sua carriera politica a Fassino, a cui assenza alla riunione odierna pare sancire definitivamente il divorzio con l'antico camarade - ma che spostarsi sulle rive dell’Arno proprio non ce la fa. Lo ha ribadito nel pomeriggio durante la riunione della sua componente in cui pur non lasciarsi andare a un vero e proprio endorsement su Cuperlo ha spiegato perché non ha intenzione di passare con l'inquilino di Palazzo Vecchio. Sulla stessa linea il deputato Andrea Giorgis, altro ex diesse che proprio in un’intervista allo Spiffero, sosteneva la tesi di un partito solidissimo (altro che liquido), articolato in sezioni territoriali e tematiche, che avrebbe scelto i suoi vertici attraverso un congresso degli iscritti: ve lo vedete a seguire il verbo della rottamazione? Lì nel mezzo, “come Oriali”, il segretario torinese Alessandro Altamura, che pur di allontanare il momento della scelta si è sorbito per due ore i sindacalisti di Gtt. E anche chi, come la consigliera regionale Gianna Pentenero, in un primo tempo sembrava orientata verso Renzi, oggi è data in avvicinamento verso la sponda cuperliana del partito. Stessa sponda alla quale sembra guardare Mauro Laus che pure deciderà la collocazione solo dopo l'assemblea dell'associazione Willy Brandt, fissata al termine della festa democratica di Torino.