L’uovo di Gallo nel Pd torinese
11:59 Venerdì 04 Ottobre 2013 6Il signore delle tessere lancia un'opa sul partito. Ostile a una parte dei renziani, ma (pare) con l'avallo di Fassino che, per sparigliare, punta su un garigliano al provinciale. Tra i cuperliani calano le quotazioni di Corgiat. Si cerca una figura di mediazione
C’è chi l’ha già definita una vera e propria opa sul Pd torinese, da parte di uno che, grazie a un ingente pacchetto di tessere, ritiene di poter esercitare una sorta di golden share in vista dei prossimi congressi territoriali. Si tratta dell'ex ras socialista Salvatore Gallo, gran signore delle tessere e ufficiale di collegamento tra la politica e il sistema delle imprese (specie autostradali), il quale avrebbe intenzione di piazzare “i suoi” a capo dei circoli in cui è più consistente la presenza di militanti a lui vicini. Si parla in particolare dell’1 (Centro), 3 (San Paolo-Cenisia-Cit Turin) e 7 (Aurora-Vanchiglia-Sassi-Madonna del Pilone). Tra i primi, a essere sponsorizzati dalla famiglia Gallo - in un’operazione condotta dell’eminenza grigiastra Giancarlo Quagliotti - sono rispettivamente Salvatore Pizzitola, Francesca Troise e Michele Pastore. Per molti sarebbe questa la cambiale che il sindaco è disposto a pagare alla “famiglia” - che annovera un figlio Stefano Gallo a Palazzo Civico, assessore allo Sport, e il fratello, Raffaele, nella segreteria - per il sostegno nella competizione elettorale, mentre per scompaginare l’area guidata da Davide Gariglio, i fassiniani starebbero studiando una strategia volta a puntare su qualche suo strettissimo sodale per la segreteria provinciale. Circola il nome di Daniele Valle, attuale presidente della Circoscrizione III, giovane assai ambizioso. In apparenza un segnale distensivo, in realtà un tentativo per rendere meno agevole la strada del partito piemontese al consigliere regionale. Al punto che c'è già chi preconizza: "Si vorrebbero crescere un altro Lubatti". Ma ¡No pasarán!, fanno sapere dalle parti del Big Bang, anche per l'indisponibilità di Valle a prestarsi a operazioni strumentali.
Un disegno coerente con quanto sta accadendo nel campo avverso, quello della mozione Cuperlo, dove i maggiorenti torinesi faticano non poco a schierare il loro pezzo da Novanta. Quell’Aldo Corgiat, sindaco di Settimo, che se da un lato è stato colpito dalle notizie che parlano di un rosso di 136 milioni per la supermunicipalizzata del suo Comune, Asm, dall’altro pare il più strutturato politicamente per una competizione muscolare contro il candidato renziano (chiunque esso sia). Contro di lui pesa il profilo "di sinistra" eccessivamente marcato e quindi poco incline a rappresentare quel salto post-ideologico che impone la nuova fase. Il dado sarà tratto domenica in una riunione "di area" che si terrà nella sede Pd di via Masserano. Se dovesse prendere piede questo schema è chiaro che Alessandro Altamura (fortemente sponsorizzato dall’ex ministro Cesare Damiano nell'ottica di una candidatura unitaria) finirebbe inesorabilmente fuori gara. E proprio per tentare un percorso di mediazione pare che nei due quartier generali stia prendendo piede l'ipotesi di vagliare una candidatura maggiormente condivisibile, magari un giovane e capace amministratore, tipo Carlo Chiama ad esempio, pronto a sciogliere l'incompatibilità statutaria rassegnando le dimissioni da Palazzo Cisterna.
Prosegue, infine, la danza dei non allineati. Con i congressi alle porte posizionamento last minute per il consigliere regionale Nino Boeti, che ha deciso di sostenere Pippo Civati, e del consigliere comunale Gioacchino Cuntrò che propende per una scelta decisamente più ardita: in nome della comune appartenenza socialista sosterrà l'europarlamentare Gianni Pittella .