CAPITALISMO MUNICIPALE

Targati Milano i bus della Mole?

Potrebbe inserirsi anche Gtt nella fusione fra Trenord e Atm, al vaglio di Regione Lombardia e Comune di Milano. Nei piani una grande holding dei trasporti sull'asse Mi-To. Un colosso da 2 miliardi di fatturato e 18mila addetti. Via libera da Moretti (Fs)

La domanda è circolata per settimane nei corridoi di Palazzo di Città e non solo. Perché Piero Fassino si è convinto a fare marcia indietro su Gtt e cedere solo il 49% dell’azienda? Che siano davvero bastate le dolenze di Sel e qualche ora di sciopero dei dipendenti a fargli cambiare idea, quando sembrava ormai deciso a cedere il controllo del Gruppo trasporti cittadino? La risposta è no.

 

Secondo quanto risulta allo Spiffero, infatti, ci sarebbe stato un recente incontro a Milano tra lui, il collega Giuliano Pisapia, i governatori Roberto Cota e Bobo Maroni e i vertici di Atm, l’azienda trasporti milanese. Sul tavolo l’ipotesi di costituire una vera e propria holding lombardo-piemontese dei trasporti. L’azienda individuata come capofila della cordata sarebbe Trenord, il colosso del trasporto locale su rotaia detenuto a metà da Fs e Ferrovie del Nord, società quest’ultima controllata a sua volta dal Pirellone con il 57,57% delle quote. Della fusione con Atm si parla ormai da tempo, ma ora potrebbero aggiungersi anche Torino e – magari in un secondo tempo - Genova in una sorta di “Macroregione dei trasporti” come già amano chiamarla i governatori leghisti. Un’operazione in gran parte studiata sul modello di Iren che si svilupperebbe sotto l’egida dell’ad di Ferrovie Mauro Moretti, il quale rientrerebbe attraverso la controllata Trenord nella partita sul trasporto locale nell’Italia settentrionale. Dall'unione di intenti tra Torino e Milano nascerebbe un colosso da oltre 2 miliardi di fatturato complessivo, con oltre 18.500 dipendenti.

 

Sulle scrivanie dei principali attori coinvolti ci sarebbe già una bozza di protocollo d’intesa, secondo un insider addirittura con in calce alcune firme. A questo punto, naturalmente, si dovrà comunque passare attraverso una gara pubblica, che tuttavia non dovrebbe riservare particolari sorprese. Come trapelato da Palazzo Civico in questi mesi, infatti, c’era una sola azienda intenzionata a trattare con il Comune di Torino per l’acquisizione del 49% di Gtt e a quanto pare si trattava proprio di Fs.