LUNEDI' NERO

Torino ostaggio dei “forconi”

Il capoluogo piemontese paralizzato dalla protesta poujadista guidata da un'accozzaglia di elementi: mercatali, ultras del calcio, ambulanti, padroncini. Intimiditi i negozianti, bloccate le stazioni ferroviarie. Tafferugli e scontri sotto Regione e Comune

Una città completamente in balia dei dimostranti. La protesta dei “forconi” paralizza Torino. I manifestanti, dopo essersi mossi in corteo da piazza Castello, si sono diretti alle stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa, invadendo i binari e bloccando i treni. E la protesta è degenerata in assalti, devastazionmi, scontri con le forze dell'ordine. E lancio di bombe carta. Tredici appartenenti alle forze dell'ordine sono rimasti feriti negli scontri. Si tratta di un vice questore aggiunto della polizia, di 8 operatori in forza ai reparti mobili della polizia di Bologna e di Padova e di 5 militari dell'Arma dei carabinieri. Tre auto di servizio della polizia sono rimaste danneggiate a causa dell'incessante lancio di pietre e mattoni che hanno sfondato parabrezza, finestrini e fanali. Arrestato un manifestante, Alessio Mirotta, 19 anni, di Avigliana, con precedenti. E' accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale oltre che per danneggiamento aggravato. Sono in corso le indagini della Digos per identificare altri responsabili delle violenze.

 

 

Tafferugli tra manifestanti e polizia nella centrale Piazza Castello con lanci di pietre dai primi e uso dei lacrimogeni dagli altri. Colpito anche la postazione mobile di Sky. Secondo il comunicato della polizia, durante gli scontri in piazza Castello: "Prosegue il concentramento di svariate centinaia di manifestanti in piazza Castello, fronteggiati dalle forze di polizia, che sono state costrette all’ulteriore lancio di lacrimogeni. In totale, nel centro cittadino si sono radunate oltre 2000 persone, con composizione eterogenea fra le varie categorie. Si sono registrate presenze riferibili ai gruppi della tifoseria calcistica più oltranzista".

 

Questa mattina, dopo un tentativo di blocco del Caat il mercato agroalimentare torinese, presidi all’alba in piazza Derna e piazza Pitagora con traffico paralizzato dai contestatori che distribuivano volantini.  Due manifestanti, comunica la polizia, sono stati denunciati per aver bucato le gomme di un’auto della polizia. In città, chiusa la maggior parte dei negozi e dei bar, deserti i principali mercati da piazza della Repubblica a via Di Nanni a corso Brunelleschi. E chi aveva tentato di rimanere aperto è stato costretto ad abbassare la serranda. I presidi allestiti in alcuni punti della città rendono un “inferno” il lunedì dei torinesi. Le auto per entrare in città impiegano circa un’ora. Sit-in sotto il palazzo della Regione e a quello del Comune, scandendo slogan come “vergogna”, “fuori i parassiti dal palazzo” e “ladri, ladri”.

 

A Porta Nuova l'occupazione è durata circa un'ora, un'ora e mezza quella di Porta Susa. Alcuni treni hanno interrotto la corsa a Torino Lingotto, Torino Stura e Collegno, altri hanno registrato ritardi intorno ai 50 minuti. I manifestanti hanno lasciato la stazione di Porta Nuova per raggiungere Equitalia, mentre proseguono i blocchi stradali nelle principali vie del centro: poche decine di persone bloccano la maggior parte degli incroci. Molti i disagi per i viaggiatori dei treni anche a causa della protesta dei taxi e delle difficoltà di circolazione dei mezzi pubblici.



Ci sono poi stati momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell'ordine. All'incrocio tra via Alfieri e via Arsenale, in centro, i manifestanti sono venuti a contatto con le forze di polizia, sono stati lanciati numerosi lacrimogeni e la polizia ha cercato di contenere i manifestanti arretrando i cordoni. In quella zona del centro di Torino c'è la sede di Equitalia. I manifestanti hanno forzato i cordoni delle forze dell'ordine per cercare di raggiungerla. Ne sono seguiti momenti concitati nel corso dei quali le forze di polizia hanno cercato di disperdere i manifestanti lanciando alcuni lacrimogeni, ma senza intervenire ulteriormente. I manifestanti non sono arretrati e la polizia li ha comunque lasciati passare.

 

“La manifestazione di oggi è stata promossa da un movimento spontaneo, il Coordinamento 9 dicembre, che non ha nulla a che vedere con il movimento dei forconi”. A precisarlo è il portavoce torinese del Coordinamento, Andrea Zunino, che sottolinea: “siamo molto soddisfatti per la partecipazione ai nostri tre presidi che, avendo come unica bandiera il Tricolore, non hanno violato alcuna norma dei codici civile, penale ed etico. Tuttavia, deprechiamo il fatto che, come sempre accade quando c'è una qualche manifestazione, ci siano soggetti che si infiltrano per creare disordine”. “Con il Coordinamento 9 dicembre - aggiunge - sono scesi in piazza quei cittadini che non si riconoscono in alcun partito, sigla sindacale o altra organizzazione e che per questo hanno deciso di dire basta e di chiedere che vengano riaffermati i principi sanciti dalla Carta Costituzionale. Siamo scesi in piazza per difendere i diritti di una fascia di popolazione che sta soffrendo pene infernali, piccoli commercianti, artigiani, ambulanti, per questo non possiamo riconoscerci in chi ha compiuto gesti di intimidazione proprio verso le categorie che vogliamo difendere”, conclude.