La Compagnia delle balle
13:59 Venerdì 09 Gennaio 2015 0La fondazione San Paolo smentisce le trattative con l’omologa Carige in vista di una futura integrazione. Dietrofront dopo la fuga di notizie riportate dallo Spiffero (e di alcune interpretazione forzate). Ma è stato lo stesso presidente Remmert a spifferare
La Compagnia di San Paolo fa retromarcia. La fondazione torinese, principale azionista di Intesa Sanpaolo, smentisce se stessa, ovvero le voci di stampa su trattative in corso per una fusione con Fondazione Carige. In una nota, l’ente di corso Vittorio «ribadisce di non avere alcuna trattativa in corso circa ipotesi di “fusione” con la Fondazione Carige, con la conseguente possibile acquisizione di una quota in Banca Carige. Le voci su presunte trattative in corso con la Fondazione Carige, che detiene la quota nella omonima banca, sono prive di fondamento». Peccato che la notizia, pubblica ieri dallo Spiffero e ripresa oggi da numerosi giornali, sia stata fornita dallo stesso presidente Luca Remmert che, nella mattinata dell’8 gennaio, tra le 9 e le 10, in un incontro al bar Maggiora di corso Fiume, ne ha diffusamente parlato, alla presenza del responsabile della comunicazione Filippo Vecchio.
Una smentita che, peraltro, non smentisce né gli incontri avvenuti fra i vertici delle due fondazioni – il 15 settembre e il 7 ottobre 2014, e un successivo colloquio tra Remmert e Paolo Momigliano, che il primo ha sostenuto essere stato “decisivo” – né il contenuto: un modello organizzativo (quello della Compagnia) giudicato “interessante cui ispirarsi per l’eccellente rapporto tra costi di gestione, patrimonio e risorse erogate a favore del territorio”. Altri, non lo Spiffero, si sono spinti più in là arrivando a dare per certa la “fusione” tra i due enti (la modalità preferita potrebbe essere, in verità, quella stile Cariplo) e le ricadute sugli assetti azionari di Banca Carige e future dismissioni.
(bb)