Il giornale della Curia ospita la lite dei barbet
08:10 Giovedì 25 Agosto 2011L’Eco del Chisone pubblica la manchette dei dissidenti valdesi censurata dall’organo della Chiesa protestante. Al centro delle polemiche il matrimonio gay. La fronda interna è guidata dal senatore pidiellino Malan
Negli ultimi giorni di Sinodo a Torre Pellice, c’è spazio per una polemica tutta interna alla comunità valdese. Ieri, a pagina 6 dell’Eco del Chisone, è stato pubblicato infatti un annuncio pubblicitario nel quale si legge: “Benedizioni gay, forte dissenso tra valdesi e evangelici, ma i vertici negano”. Il committente è il portale internet valdesi.eu, promosso dal senatore pidiellino Lucio Malan. E come sempre, in cauda venenu, al fondo della manchette si legge: “Questo annuncio è stato rifiutato dal settimanale Riforma”. Si tratta di una rivista settimanale, distribuita assieme all’Eco delle Valli Valdesi e considerata l’organo ufficiale della Chiesa protestante.
Così emerge con nettezza una frattura all’interno della comunità tra l’ala maggioritaria, decisamente sensibile e vicina a tematiche laiche come il riconoscimento delle coppie omosessuali o il fine vita, e la fronda più conservatrice, guidata da Malan.
A giugno non passò inosservata la benedizione di un pastore valdese della comunità di Milano nei confronti di una coppia omosessuale italiana, dopo che a Trapani furono benedette due donne lesbiche di nazionalità tedesca: due atti che scatenarono un dibattito serrato tra i fedeli, ripreso proprio in un Sinodo quanto mai teso, i cui lavori si concluderanno domani, 26 agosto.
L’effetto deflagrante era inevitabile, tanto che il Sinodo sembrerebbe deciso a rimandare ogni decisione ufficiale legata al riconoscimento delle coppie omosessuali, una scelta che sul sito internet valdesi.eu viene salutata con grande soddisfazione. Resta curioso il fatto che sia stato proprio l’Eco del Chisone, settimanale della Curia, a dare ospitalità ai dissidenti valdesi, dopo la porta in faccia sbattuta sul grugno “da una rivista che dovrebbe rappresentare l'intera comunità e non solo l'ala maggioritaria”.