SALO' AZZURRA

Stampella di Toti contro Bondi-Repetti

Il consigliere di Berlusconi torna a chiedere le dimissioni dal Parlamento della coppia azzurra. Siamo alle comiche finali tra accuse di incoerenza, sudditanza e ingratitudine. Per la senatrice piemontese è solo l'inizio dello smottamento

“Mi dispiace per Sandro Bondi, volto storico di Forza Italia, che per questo partito ha fatto molto. Ma chi non si riconosce più nel partito che lo ha eletto dovrebbe dimettersi anche dal Parlamento, dove viene pagato dai cittadini”. Gettano sale sulla ferita le parole che il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti pronuncia in una trasmissione tv a commento dell’addio dell’ex ministro e della sua dolce metà, la senatrice piemontese Manuela Repetti. “Lasciare il partito che ti ha eletto e restare in Parlamento non è esattamente il miglior comportamento che un politico possa tenere, anche se in questa legislatura in 250 hanno cambiato casacca”, aggiunge il giornalista domestico di Arcore. Pronta la replica dei due reprobi, anche solo per bocca di Repetti: “Toti avrebbe dovuto rivolgerci parole più rispettose. Questo livello di battute mette ancora più in rilievo la situazione di Forza Italia e il livello del cerchio magico che c’è nel partito”, ribatte lady Bondi dai microfoni di Agorà, su Rai3.

 

“Ci sono cerchi magici e cerchi magici”, ha osservato Repetti. Se il Pd ha “Delrio, Forza Italia ha Toti”. Come dire: guarda come siamo caduti in basso, a livello di Dudù, come ebbe a notare Vittorio Sgarbi a proposito dello scodinzolante europarlamentare, prossimo ad essere candidato alla presidenza della Regione Liguria. Secondo la senatrice Repetti, il punto è che “Berlusconi ha fatto l’errore di delegare a persone che non hanno né l’autorevolezza, né il consenso del resto del partito. Purtroppo hanno preso piede approfittando del momento di difficoltà del presidente”.

 

Duro l’affondo della senatrice alessandrina: “Non accetto da Toti di sentirci dire che per coerenza avremmo dovuto dimetterci anche da senatori - ha continuato Repetti - mi sento coerente ad essere uscita, anche perché è Forza Italia ad essere cambiata rispetto al programma che aveva portato agli elettori. Non ce ne siamo andati per paturnie personali. Quando più di una sessantina di parlamentari di FI hanno lasciato il partito per andare a formare un altro gruppo, cioè Ncd, il signor Toti non ha fatto nessuna considerazione di questo genere, anzi ha stretto amicizie profonde. Da Toti - ha concluso - abbiamo ricevuto cattiverie di basso livello”. Titoli di coda.

 

La notizia è stata commentata anche dal numero uno di Forza Italia in Piemonte Gilberto Pichetto secondo il quale “nei partiti esistono i matrimoni e i divorzi. Quindi la decisione di Bondi e Repetti di lasciare la casa dei moderati non cambia gli equilibri in Piemonte, semmai ricorda a tutti noi quanto sia fragile la coerenza e l’attaccamento ai colori della propria bandiera quando ci sono i momenti difficili. Forza Italia in Piemonte ne uscirà ancora più forte di prima, convinta di essere l’unica forza alternativa ai partiti delle sinistre italiane”. Conclude l’esponente azzurro: “Avrei preferito che i senatori Bondi e Repetti avessero cercato un maggiore confronto interno piuttosto che esternare dopo l’abbandono del partito politico e degli elettori che li hanno mandati a rappresentarli in Parlamento”.