Valgono 520 milioni i “gioielli” comunali
16:24 Mercoledì 16 Novembre 2011L’advisor presenta i risultati delle due diligence su Gtt, Amiat e Trm. Passaggio preliminare per la cessione del 40% alla finanziaria e la successiva vendita sul mercato. Una valutazione prudente che lascia con l'amaro in bocca
Gtt, Amiat e Trm valgono complessivamente 520 milioni. A tanto – o a poco, secondo alcuni che sono rimasti delusi dalla due diligence operata da Meliorbanca – ammonta la valutazione dei cosiddetti gioielli di famiglia che il Comune di Torino si appresta, attraverso un’operazione finanziaria, ad alienare progressivamente. La quotazione è stata presentata dagli advisor nel corso della riunione congiunta della conferenza dei capigruppo e della commissione Bilancio e Aziende partecipate, presieduta da Alessandro Altamura.
Si tratta di un’operazione preliminare, utile a conoscere il valore del 40% delle quote, detenute dalla Città nelle tre aziende di servizi, che dovrebbero essere trasferite alla Fct, la finanziaria a totale controllo pubblico, per essere poi immesse sul mercato. Questo per garantire alle società efficienza ed economicità, al Comune la possibilità di mantenere il controllo sui servizi e di massimizzare al massimo i profitti.
Il valore delle aziende è stato calcolato con il metodo del flusso di cassa, valutando, oltre al reddito, i flussi positivi. Così Trm, l’azienda che sta realizzando il termovalorizzatore, ha ottenuto una valutazione pari a 220 milioni, che tiene conto di una gestione con saldo negativo per i primi tre anni (2012, 2013, 2014) dovuto agli investimenti ma che, invece, produrrà nelle previsioni flussi positivi tra il 2015 e il 2033 (anno in cui scadrà il contratto di servizio). Per Amiat il valore si attesta attorno ai 70 milioni di euro e si basa su un business plan che deve essere rispettato nel tempo. Vale invece 230 milioni il Gruppo torinese trasporti.
Le valutazioni - hanno sottolineato il vicesindaco Tom Dealessandri, e l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni - rappresentano il valore di passaggio delle quote dal Comune alla super holding e non sono quelle relative alla futura gara. «La scelta di costituire la Holding – sostiene Passoni - rientra nella necessità di tenere conto della compatibilità con le normative nazionali ed europee e, nello stesso tempo, di salvaguardare il principio che la maggioranza resti pubblica a tutela del ciclo industriale e dell’occupazione».
In una nota la Giunta comunica che la delibera sul “Riordino del Gruppo conglomerato Città di Torino” tornerà in discussione venerdì prossimo in commissione Bilancio, prima della votazione in Sala Rossa. Rinviata, invece, a dopo l’approvazione del documento la discussione sul regolamento della società.