C’è Rosso alla Convention blu
Oscar Serra 15:35 Venerdì 27 Gennaio 2017 0Si riuniscono a Roma i seguaci dell'europarlamentare Fitto: "Primarie del centrodestra e basta inciuci col Pd". Dal Piemonte l'ex sottosegretario di Trino e una pattuglia di diseredati di Arcore
La Convenzione è blu, dal Piemonte arriva Rosso. Soffia aria di elezioni e anche il neonato movimento dell’eurodeputato pugliese Raffaele Fitto, già governatore e parlamentare berlusconiano, oggi a capo dei Riformisti e Conservatori, l’ossimoro diventato brand politico, si riunisce per piazzare un’altra bandierina nell’affollato campo del centrodestra. Come a dire, ci siamo anche noi. Si riuniscono domani i fittiani, all’hotel Ergife di Roma, “un migliaio da tutta Italia”, tra amministratori e dirigenti locali, in gran parte esuli del berlusconismo, anime in pena della seconda repubblica, alla ricerca di una zattera che li traghetti
nella terza. L’orizzonte politico è quello indicato da Theresa May e Donald Trump, “un conservatorismo d’ispirazione liberale” spiega Roberto Rosso, l’ex parlamentare di Trino (nel Vercellese) che ha guidato per due volte l’assalto a Torino e oggi consigliere comunale di minoranza, tra i coordinatori del movimento fittiano in Piemonte.
Ci sarà lui a capo di una folta delegazione che dalla terra allobroga muoverà alla volta della Capitale. Tanti “ex” di lusso come il verbanese Valter Zanetta, un tempo parlamentare sotto le insegne del Sultano di Arcore, così come il novarese Daniele Galli, cui costò cara la fuitina con Gianfranco Fini in Fli, l’ex eurodeputato leghista Tino Rossi. E poi qualche capataz dalle province, come l’alessandrino Fabrizio Priano, l’astigiano Fulvio Brusa, il vercellese Giuseppe Cannata, che dopo essere transitato da Pdl, Lega e Ncd ora ci prova con Fitto. Curioso il caso dell’ex consigliere regionale Fabrizio Comba che di Rosso è testimone di nozze e “amico fraterno” ma nonostante l’ex sottosegretario lo dia per assoldato, lui resta iscritto a Fratelli d’Italia, che sempre sabato e sempre a Roma sfilerà per la
manifestazione sovranista di Giorgia Meloni, con Matteo Salvini e Giovanni Toti: “Dove andrò io? Resto a Torino perché devo lavorare” se la ride Comba in un breve colloquio telefonico con lo Spiffero, ribadendo, però, la sua adesione a FdI. Da Torino partiranno anche molti di coloro che hanno sostenuto Rosso nella recente campagna elettorale per le amministrative di Torino, tra cui l'ex consigliera provinciale leghista Patrizia Borgarello, colei che con il suo ricorso ha dato il là all'inchiesta sulle firme false del Pd alle regionali del 2014, e pure, assicura Rosso, i due ex dipietristi Raffaele Petrarulo e Roberto Cermignani.
Il panorama è incerto, i confini non ben delineati. Ogni posizionamento vale fino allo spostamento successivo. In questo contesto Fitto è quello che probabilmente può rivendicare relazioni internazionali più solide: è stato eletto vicepresidente del gruppo europeo dei Conservatori (che a Bruxelles sono ancora staccati dai Riformisti), gode di un link forte con la destra inglese e proprio in virtù di questi buoni uffici sta mettendo in piedi una delegazione per volare negli States e tessere la sua rete anche oltreoceano, a partire da un incontro con lo staff di Trump.
May e Trump, contro il “consociativismo della Merkel” tuona Rosso. Contro gli inciuci che ormai quotidianamente tentano lo stesso Silvio Berlusconi, da cui l’ex governatore della Puglia si stacco all’indomani del patto del Nazareno sull’Italicum. “Vogliamo innestare un po’ di sano liberalismo nelle forze cosiddette populiste”. Da qui riparte il centrodestra secondo Fitto. Oltre Arcore, guardando piuttosto a Meloni e Salvini. “Ci siamo battuti per il No al referendum, proponendo il presidenzialismo, l’abolizione completa del Senato, l’introduzione di un tetto fiscale in Costituzione” si legge nella lettera di convocazione inviata a tutti gli attivisti. Chiede “elezioni primarie a marzo, se si voterà a giugno” come in Francia dove la competizione interna ha fatto risorgere la destra. “Meno tasse, meno spesa, meno debito, meno pubblico, più merito, più competizione, più riforme. Il centrodestra deve essere la forza del cambiamento e dell’innovazione”.
È una forza federale quella che Fitto sta mettendo in piedi attraverso la Convenzione Blu. Un patto prima ancora che un partito, cui aderiranno associazioni e comitati, oltre a tanti notabili politici del Sud, dove l’ex governatore pugliese è molto radicato. Della partita anche l’ex presidente del Molise Michele Iorio, i leader di esperienze locali, come i Riformatori Sardi, che contano tre consiglieri regionali e poi tanti amministratori e sindaci, dal Friuli alla Puglia, dal Lazio alla Calabria. Insomma, nel centrodestra post berlusconiano ci sarà anche Fitto.