San Paolo intercede per il dividendo

La Compagnia non dà credito alle voci che preconizzano un azzeramento della distribuzione dell’utile della banca. Ma teme un ridimensionamento che potrebbe incidere sulla sua attività

Le voci sono insistenti e non promettono nulla di buono. Davvero Intesa Sanpaolo potrebbe non distribuire il dividendo tra i soci? La Compagnia di San Paolo di Torino, maggiore azionista con quasi il 10% dell’istituto di Ca’ de Sass, incrocia le dita e dichira di non aspettarsi una simile decisione. Al peggio, è pronta a far fronte a un ridimensionamento.

 

«Non abbiamo sentito dire nulla - ha detto il segretario generale della Fondazione, Piero Gastaldo, a margine della presentazione degli interventi della Compagnia al contrasto della crisi occupazionale - che possa essere interpretato come un no. Sono in corso delle valutazioni doverose in questa fase, ma ovviamente non abbiamo accesso a informazioni privilegiate. Il mercato - ha continuato - non si aspetta in alcun modo un azzeramento del dividendo rispetto all’anno scorso. Lavoriamo sulle stime degli analisti che vanno in questa direzione». Nel precedente esercizio la Compagnia ottenne un dividendo di circa 100 milioni complessivi a fronte di un dividendo, pre-aumento di capitale, di 8 centesimi ad azione.

 

La Compagnia di San Paolo ha stanziato dal 2009 quasi 14 milioni di euro contro la crisi occupazionale: gli interventi hanno interessato circa 2.200 persone in difficoltà. Nel 2012 l’importo destinato al progetto “Reciproca solidarietà e lavoro accessorio” è di 2,6 milioni di euro, 100 mila euro in più dell’anno scorso. Si tratta di voucher per prestazioni di lavoro accessorio presso enti senza fini di lucro: si possono guadagnare fino a 3.000 euro netti annui.

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