DIRITTI & ROVESCI

Migranti in villa d’epoca

In provincia di Biella, un'ala di quella che fu la dimora estiva di Einaudi e Pavese ospiterà una decina di richiedenti asilo. Per i proprietari "un'opportunità", Salvini: "Italiani a pane e acqua, clandestini in albergo"

Un’ala della villa in cui dimorarono Benedetto Croce, Norberto Bobbio e Cesare Pavese sarà utilizzata per ospitare i migranti. Nel cuore di Sordevolo, in provincia di Biella, fa discutere l’inserimento di Villa Cernigliaro nell’ambito del piano di accoglienza gestito della Prefettura. C’è già anche l’accordo con una cooperativa di Vercelli, la Versoprobo per l’ospitalità di una decina di cittadini stranieri.  Tanto è bastato per far scatenare il leader della Lega Nord Matteo Salvini, il quale, dai microfoni di Radio Padania, coglie la palla al balzo per sostenere la tesi degli italiani a pane e acqua (i dati dell’Istat confermano che oltre 7 milioni vivono una situazione di difficoltà economica) mentre “i clandestini vanno in albergo o nelle ville d’epoca”.

All’apice del suo splendore Villa Cernigliaro ha ospitato alcuni dei più prestigiosi intellettuali, tra cui anche Luigi Einaudi, prima che diventasse presidente della Repubblica, ma poi i costi si sono moltiplicati e la famiglia ha sempre meno risorse per gestire una struttura così grande. “Con l’aiuto delle istituzioni avrei potuto evitare questa strada” ha fatto sapere la proprietaria Carlotta Cernigliaro. Intanto, però, il progetto ha preso corpo e i profughi potranno usufruire di corsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro: giardinieri, restauratori, addetti alla sicurezza. “È una villa in cui ci sono stucchi originali francesi, quattro saloni, una sala da pranzo, una sala biliardo, una sala da tè e una sala giochi – rincara la dose Salvini -. E la connessione wi-fi. Perché se il clandestino non ha la connessione wi-fi, blocca la strada”. In realtà gli ospiti non soggiorneranno nelle stanze dorate della villa d’epoca, ma nei locali un tempo destinati alla servitù.

La verità, al netto della propaganda, è che ormai di arte non si campa e così quella che è sempre stata una casa vacanze di lusso, con quadri ricercati alle pareti e luccicanti aree giorno rischia di andare in decadenza sotto i colpi dell’incuria. Per questo la proprietaria considera l’ospitalità dei migranti un’opportunità in attesa del via libero definitivo della Prefettura.

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