SCONTRO

“La multa? Colpa di Fassino”
Renzi ironizza: M5s-caricabarile

Il leader del Pd attacca Raggi e, soprattutto, Appendino: “Per loro la responsabilità è sempre di quelli di prima”. Il capogruppo Lo Russo: “Sindaca inadeguata, non pensi di aver risolto i problemi con l’uscita (forse) di Giordana”. Grillo: "Caso chiuso"

M5s dà la colpa a “quelli di prima” anche dove governa ormai da tempo, come a Roma e Torino. Lo dice Matteo Renzi chiudendo la conferenza programmatica del Pd. “A Roma sono 500 giorni che governa Virginia Raggi, eppure la colpa è sempre di quelli di prima. A Torino è sempre colpa di Fassino: la multa che non hanno pagato è stata colpa di Fassino? Hanno fatto un falso in bilancio, è colpa di Fassino”, aggiunge.

“I problemi sono ancora tutti lì e non è l’uscita di scena di Giordana che li risolverà. Anzi, forse li aggraverà persino”, afferma il capogruppo del Pd in Sala Rossa Stefano Lo Russo, il giorno dopo le dimissioni di Paolo Giordana, capo di gabinetto della sindaca Chiara Appendino. “La crisi strutturale di Appendino, la sua inadeguatezza al ruolo che ricopre e soprattutto la mancanza di visione e soluzioni per il futuro di Torino restano lì, purtroppo per noi e per la città”. Per Lo Russo, “si apre adesso una nuova fase, inedita, della vita della città, una città in difficoltà, alla quale dobbiamo dare una mano. Questo - aggiunge - uno dei compiti, il principale, che in questo momento ci compete. Perché Giordana è (forse) passato, Appendino passerà, come sono passati altri prima di loro e come capiterà ai loro successori. Torino invece resta, ed è a Torino e al suo futuro che dobbiamo guardare coinvolgendo in questo lavoro le energie positive economiche, sociali e politiche e tutti coloro che non vogliono arrendersi al declino”. Nel lungo post su Facebook l’esponente dem osserva che “rileggere la lunga fase di questi mesi oggi mi lascia perplesso, soprattutto su quanto fosse fragile il sistema di pesi e contrappesi politici, di come siano fragili alcune persone che rivestono ruoli di responsabilità in questa città”.

“Storia chiusa. Sono passate 24 ore, appartiene già al passato”. Punto e basta. Beppe Grillo liquida così, con queste poche parole, il caso Giordana “Una vicenda come questa - aggiunge - è un test, un test che dovrebbe far riflettere su come siamo”. Sulla stessa linea corre Luigi Di Maio: “Non possiamo prevedere se qualcuno sbaglia - dice - ma se qualcuno sbaglia interveniamo”. Il Movimento 5 Stelle, insomma, serra i ranghi e riafferma la sua immagine di forza politica cristallina di purezza e integrità morale. Tra poco si vota in Sicilia e le sbavature non ci devono essere. A chi gli chiede se ci saranno conseguenze negative, Di Maio risponde che “l’importante è la reazione”. Già.”"La vecchia politica” uno come Giordana “se lo sarebbe tenuto, mentre noi, se qualcuno sbaglia, abbiamo la schiena dritta”. E poi il capo di gabinetto - precisa – “non era nemmeno un eletto M5s”.

Ora tocca solo informare la prima cittadina. Giordana, funzionario comunale di lungo corso, è stato l’artefice della carriera di Appendino, tanto che i cronisti lo avevano soprannominato - complice il suo passato di seminarista e di prete ortodosso di una confessione “autocefala” – prima Richelieu poi Rasputin di Palazzo Civico. Con Appendino, e con l’assessore Sergio Rolando, Giordana ha condiviso una informazione di garanzia per falso ideologico in un’inchiesta sui conti del Comune: un debito di 5 milioni che secondo la procura doveva essere messo a bilancio, secondo lui no. Il fronte difensivo, in quell’occasione, era rimasto unito e compatto. Adesso Giordana scivola per una vicenda che, con ogni probabilità, non avrà nemmeno ripercussioni giudiziarie. Ma tanto basta. Del resto non è mai stato un mistero che i penta stellati non lo guardassero con grande simpatia.

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