SOTTOVOTO

“Coraggio, ne vale la pena” Appendino sprona Di Maio

Dal palco del Teatro Nuovo la sindaca introduce il candidato premier del M5s e raccomanda attenzione particolare agli enti locali. Un opuscolo con le "100 cose fatte" dalla giunta grillina per ribattere alle critiche delle opposizioni

Tre consigli al candidato più uno agli elettori. La sindaca Chiara Appendino ha voluto dare qualche dritta a “Luigi”, o meglio Luigi Di Maio, il leader politico del Movimento 5 stelle e candidato premier che questa sera ha svolto il suo comizio elettorale al Teatro Nuovo di Torino. Dal palco la prima cittadina, sulla base dei suoi diciannove mesi alla guida del Comune e della Citta metropolitana e nonostante le tante difficoltà, ha suggerito alcune mosse a Di Maio nel caso di vittoria il prossimo 4 marzo.

 

Il Movimento 5 Stelle ha chiamato tutti i sostenitori ad assistere all’intervento di Di Maio. Il Teatro Nuovo era pieno, pochissimi i seggiolini rimasti vuoi. In sala si sono visti l’assessore al commercio Alberto Sacco che parlottava fitto con Laura Castelli, alcuni consiglieri comunali (tra i presenti Fabio Versaci, Valentina Sganga, Antonio Fornari e Monica Amore), il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco, consiglieri regionali (Davide Bono, Francesca Frediani, Giorgio Bertola e Federico Valetti) e i senatori uscenti Alberto Airola e Marco Scibona. Poi anche gli aspiranti parlamentari: Luca Carabetta, Jessica Costanzo, Giuseppe Masturzo e altri.

 

Ad aprire le danze è stata l’eurodeputata Tiziana Beghin che ha introdotto sul palco gli interventi dei candidati Pino Masciari, il quale ripercorrendo la storia della sua vita di imprenditore minacciato dalla ‘ndrangheta ha scaldato subito la platea. Dopo di lui hanno preso la parola l'architetto Alberto Sasso e l'ex olimpionico di nuoto Domenico Fioravanti.

 

Subito dopo è salita sul palco Appendino, accolta da un’ovazione. La sindaca di Torino ha voluto dare alcuni consigli a “Luigi”: “Proporsi per governare una regione, una città o un paese significa assumersi grandi responsabilità - ha premesso -. È difficile fare scelte soprattutto in questo momento storico”.  Sulla base dell’esperienza di Torino ha voluto di dare dei consigli: “Quando governi devi fare delle scelte e l’unico modo di fare delle scelte giuste è non rappresentare interessi particolari ma rappresentare l’intera comunità”. Il cambiamento può essere portato avanti soltanto da una forza politica nuova, ha aggiunto, e “il Movimento 5 stelle è l’unica nel paese. È un elemento che abbiamo solo noi”. Il terzo consiglio di Chiara riguarda la partecipazione: “Il nostro Paese ha bisogno di ricreare il senso di comunità - ha affermato -. La partecipazione è complessa, ma sono convinta che il prossimo governo guidato dal Movimento 5 Stelle al governo applicherà il principio del confronto e della partecipazione in tutte le scelte, anche quelle più difficili”. Infine Appendino ha raccomandato a Di Maio una maggiore attenzione verso gli enti locali: “Sono certa che questa attenzione il M5s ce l’avrà perché è un movimento che parte dal basso e crede negli enti più decentrati. Le città sono una grande comunità che hanno bisogno di risorse economiche e di una considerazione tale che possano influire in maniera significativa nelle scelte di questo Paese. Proporsi per governare il Paese, una regione, una città significa assumersi una grande responsabilità, è una scelta coraggiosa ma ne vale la pena”.

 

Ai tre consigli, poi, Appendino ha aggiunto d’impeto un altro auspicio, questa volta rivolto agli elettori: “Ricordatevi di Luigi anche il giorno dopo il voto perché Luigi avrà bisogno di tutti noi e tutti voi, soprattutto nel momento delle scelte difficili. In quei momenti capita di sentirsi soli, soprattutto nelle scelte difficili. Luigi avrà bisogno di sentire la comunità dei Cinque stelle”. A tratti sembrava parlasse di lei. Quasi nulla l’attenzione rivolta da Di Maio alle peculiarità di Torino, se non un per un attacco a Piero Fassino (“Quello che doveva essere il sindaco più apprezzato d’Italia ha lasciato un buco che noi adesso dobbiamo coprire”) e al legame di marca Fiat con la sua Pomigliano d’Arco. L’inizio del suo intervento è tutto sulla famiglia De Luca: “Ho fatto lavori umili, lo stewart, il muratore… I figli di De Luca non hanno mai fatto nulla, si sono sistemati in politica e sono già indagati per corruzione e per bancarotta fraudolenta”. Un solo passaggio dedicato allo scandalo “Rimborsopoli” rivelato dalle Iene: “C’era qualcuno che aveva fatto il furbo e lo abbiamo allontanato”. Nessuna parola sull’ex deputato locale Ivan Della Valle, motivo di imbarazzo tra i politici pentastellati.

 

“Torino riparte dalle 100 cose fatte dalla sindaca Appendino, in un anno di attività, molte sono in corso di svolgimento e altre programmate. C’è ancora moltissimo da fare e tanti problemi da risolvere. Quello che non mancherà mai sarà il confronto con i cittadini, la trasparenza sulla nostra attività e il più profondo e appassionato impegno per far ripartire la città”. È quanto riporta un volantino “Torino riparte” distribuito appositamente questa sera. Tra i punti considerati, le riqualificazioni e il verde pubblico, i servizi, la sicurezza, trasporti e mobilità sostenibile, sostegno a chi è in difficoltà. Vengono poi elencati i 45 milioni stanziati per i 235 interventi di riqualificazione delle periferie nell’ambito del progetto AxTo, i tre milioni del fondo “salva sfratti” insieme al sostegno per la casa di 800 famiglie, il salvataggio e rilancio di Gtt insieme all’acquisto di 471 nuovi autobus, la regolamentazione del bike sharing free floating. E ancora, il salvataggio del Salone del libro, la mensa fresca nelle scuole, la Tari giornaliera per gli ambulanti, gli interventi per la liberazione delle palazzine occupate dell’ex Moi, l’acquisto di 50 nuove telecamere per la sicurezza, il nuovo regolamento dei campi rom.

print_icon