“Votate chiunque, non Costa e Crosetto”
19:24 Lunedì 26 Febbraio 2018 4Un appello inusuale (e forse inopportuno) crea qualche malumore nella provincia di Cuneo. La missiva è firmata da Antonio Miglio, uomo del sistema bancario della Granda e braccio destro di Quaglia. Endorsement per il Pd Balocco
Attenti a quei due. È bastato uno dei tanti appelli al voto che fioccano, assieme alla neve di Burian, in questi giorni per sconquassare la solitamente compassata provincia di Cuneo. Una indicazione “contro” prima ancora che a favore è quella espressa da Antonio Miglio, 65 anni, da molti considerato il braccio destro di Giovanni Quaglia, numero uno della Fondazione Crt, stretto giro di Fabrizio Palenzona. È dei giorni scorsi la missiva con cui Miglio invita i suoi “amici” a non votare per due uomini decisamente centrali nel sistema politico della Granda (e non solo). Il perché è lui stesso
a spiegarlo: “in un mondo uso al trasformismo – premette – vedere un democristiano come Guido Crosetto candidato sotto il simbolo della Fiamma Tricolore dell’Msi e un liberale come Enrico Costa, storico acerrimo nemico della Dc, canddiato sotto il simbolo dello scudo crociato con la scritta Libertas, lascia almeno perplessi”. L’ex sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi è candidato nelle liste di Fratelli d’Italia, forza politica che racchiude buona parte degli ex militanti di An, che lì han trovato rifugio dopo la fine del Pdl e la fine della carriera politica di Gianfranco Fini. Costa, invece, dopo l’esperienza di ministro alfaniano nei governi di centrosinistra si è dimesso lo scorso luglio per riavvicinarsi all’area berlusconiana e ora è candidato con la quarta gamba del centrodestra, la lista Noi con l’Italia, effettivamente formata in buona parte da esponenti di estrazione cattolica.
Insomma, nel merito ognuno può avere le proprie opinioni, per quanto lo sgambetto gratuito venga considerato dai più non solo inusuale, ma per certi versi pure inopportuno. “Fare campagna elettorale è giusto e legittimo – commenta Crosetto –. Farla insultando altre persone è di cattivo gusto. Una caduta di stile che dà la cifra di una persona. Io non sono dc da quando è finita e sono entrato in FI dopo sei anni di interruzione. Poi Pdl, per conseguenza logica e poi ho fondato un partito nuovo. Per questo sono in Fratelli d’Italia. E non permetto a una persona con cui non parlo da anni, cui non ho mai fatto male, di insultarmi per sponsorizzare un suo amico. Tra l’altro una persona che parla di coerenza e da democristiano invita a votare un ex comunista. Cosa che considero legittima, ma almeno eviti di pontificare sugli altri. E soprattutto cerchi di fare campagna parlando bene di chi vuol sponsorizzare, non male di altri”.
Miglio è stato amministratore della Cassa di Risparmio di Fossano e dal 1994 al 2016 ha presieduto l’omonima fondazione. È stato nel board di Cassa depositi e prestiti e oggi siede nel consiglio di amministrazione di Ream, società di investimento controllata dalla Fondazione Crt di Quaglia. Insomma, un uomo del sistema bancario della Granda, che per tradizione è considerato geneticamente trasversale agli schieramenti. È soprattutto per questo che la lettera ha destato un certo stupore.
Ma se nelle prime righe Miglio ammonisce sui rischi derivanti dalle “derive estremiste” e dalla “improvvisazione populista” e auspica una “concentrazione del voto” nelle “forze più moderate, Forza Italia e Partito democratico”, nella seconda parte della missiva, dopo la fatwa a Crosetto e Costa, individua nel candidato dem Francesco Balocco, attuale assessore ai Trasporti della Regione Piemonte ed ex sindaco di Fossano (non a caso la città di Miglio) la scelta più “utile per il futuro di questa provincia”. La scelta, appunto del Pd e di Balocco, “un ottimo sindaco” e un assessore certamente sensibile alle istanze della Granda, come dimostra “la ormai certa ripresa dei lavori per il completamento della Cuneo-Asti” o “la prossima riapertura della linea ferroviaria Ceva-Ormea”. Dunque vota Antonio, o meglio “vota Cecu”, parola di Antonio.