BRUXELLES

Effetto Brexit sul Piemonte: fondi europei a rischio

Con i tagli previsti dal bilancio pluriennale dell'Ue la nostra regione potrebbe subire una drastica riduzione delle risorse comunitarie. L'allarme di Bresso (Pd): "Penalizzati dal quadro politico del Paese e dalla nostra debolezza"

Lo sviluppo di un’Europa a velocità multiple può creare nuove tensioni non solo fra gli Stati ma anche fra le regioni stesse. Lo paventa l’eurodeputata Pd Mercedes Bresso, sottolineando come nel dibattito sul futuro dell'Europa e sul bilancio Ue post-2020 “non bisogna mettere a rischio il ruolo politico delle regioni” a favore dell’unità europea. In questo contesto, la possibile riduzione dei fondi per la politica di coesione nel prossimo budget europeo rischia di “accentuare le differenze tra regioni a più velocità”. Se i tagli fossero mantenuti, ha sottolineato Bresso, in Italia solo le regioni meridionali potrebbero continuare a ricevere fondi europei mentre le regioni a reddito medio come il Piemonte rischiano di esserne escluse e “sarebbe pericolosissimo per il Piemonte, che ha sofferto molto la crisi economica ed ha puntato sui fondi europei per costruire i poli di innovazione, valorizzare il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico. Senza i fondi europei, il Piemonte può trovarsi in forti difficoltà”.

Con l’uscita del Regno Unito, uno dei contributori netti (così definite le nazioni che versano risorse maggiori di quanto ricevono), al bilancio complessivo dell’Ue vengono a mancare circa 10 miliardi di euro l’anno, che per il settennato del quadro finanziario equivale a 70 miliardi. Di qui la necessità di operare dei tagli ai principali capitoli di intervento: dal Pac (politiche agricole) ai vari fondi strutturali (Fers, coesione sociale, sviluppo rurale). Fondi che in questi anni sono stati utilizzati dal Piemonte per sostenere interventi in materia di politiche attive del lavoro, nello sviluppo dell’innovazione, nel sostegno alla produzione agricola, e che potrebbero seriamente subire un taglio drastico, annullandone l’efficacia. Risorse che corrispondono complessivamente a circa 4 miliardi per la sola nostra regione. Il pericolo, ribadisce Bresso, è assai concreto e i margini di intervento paiono assai risicati anche di fronte al precario contesto politico del nostro Paese. Entro la fine di maggio la Commissione presenterà il bilancio limitando per gli anni futuri le risorse destinate, direttamente e indirettamente, al Piemonte

“Le regioni – conclude l’ex presidente del Piemonte – possono contribuire al dibattito su un giusto federalismo che difenda una “governance verticale” rispettosa del ruolo delle competenze locali, e al tempo stesso difenda i progetti di sviluppo interregionali che “hanno insegnato a lavorare insieme” a cittadini di diversi Paesi.

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