Sempre la solita Compagnia, targata Fiat

A volte ritornano. Testore, l’ex enfant prodige degli Agnelli, pupillo di Cantarella, conquista un posto alla fondazione San Paolo. Grazie a Berlusconi è stato al vertice di Trenitalia

Toh, chi si rivede. L’ennesimo desaparecido della Fiat torna in auge. Roberto Testore, il cocco di Paolo Cantarella, amministratore delegato della casa regnante ai tempi di Corso Marconi, risorge dall’oblio dell’era delle bronzine e si rimette in pista. L’ex manager della famiglia Sacra Ruota per conto della quale ha ricoperto numerosi incarichi nel gruppo, dalla Comau fino ad arrivare al vertice di Fiat Auto, è stato designato dal presidente del Tribunale di Torino nel consiglio della Compagnia di San Paolo.Una nomina, si sussurra, avvenuta su suggerimento del vicepresidente del Csm Michele Vietti, storicamente in eccellenti rapporti familiari con il manager.

 

Di lui si erano perse le tracce, chiusa la parentesi del primo governo Berlusconi, che l’aveva piazzato prima in Finmeccanica e poi alla guida di Trenitalia. Attualmente è presidente della Fante, società di mergers and acquisitions, di cui è anche socio fondatore, e ricopre la carica di direttore non esecutivo del board di Pininfarina. È inoltre membro del Comitato nazionale di Confindustria con la delega alla sicurezza sul lavoro.

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