PARTECIPATE

Seconda chance per il Csi

Il consorzio informatico pubblico dopo la privatizzazione mancata scommette sulla sua natura pubblica e tenta la strada del rilancio. Il presidente Artusi: “Nuove assunzioni e commesse dalle Asl”

E il carrozzone va avanti da sé. Dopo la privatizzazione mancata, il Csi – Consorzio informatico partecipato da Regione Piemonte e Comune di Torino – scommette sulla sua natura pubblica e prova a rilanciarsi sul mercato. L’assemblea dei soci ha approvato oggi il piano strategico 2019-2021, che prevede l’ingresso di 50 giovani e un aumento del fatturato, che dovrebbe passare dagli attuali 120 milioni a 138, grazie al lavoro per le aziende sanitarie regionali e al previsto incremento delle commesse esterne. Lo ha annunciato oggi alla fine dell’assemblea il presidente Claudio Artusi, con le assessore alle Attività produttive di piazza Castello e Palazzo Civico, Giuseppina De Santis e Paola Pisano.

Le assunzioni avverranno a fronte di 80 uscite, su 1.070 dipendenti totali, e saranno effettuate con contratti di apprendistato finanziati dalla Regione. Per realizzare il cambiamento, che d’ora in poi vedrà il Csi non più fornitore ma partner degli enti pubblici che compongono il Consorzio, sarà varato un programma straordinario di formazione, aumentando del 50 per cento le giornate a ciò dedicate. Affidamenti e commesse inoltre avranno una durata più lunga, arrivando a 5-7 anni. “Il ruolo del Csi - ha sottolineato De Santis - è stato ripensato. Questo piano delinea gli strumenti per il cambiamento, ma sarà un lavoro che andrà avanti per anni”. “Vogliamo digitalizzare l’anagrafe - ha detto Pisano - in modo che i cittadini possano fare tutto da casa. Questo richiede una trasformazione tecnologica che il Comune non ha le competenze interne per gestire. Avere il Csi come partner e' per noi fondamentale”. “Puntiamo sul capitale umano - ha spiegato Artusi - ricominciare ad assumere e' un bel segnale. Avremo più giovani, faremo formazione e attiveremo la mobilità interna: è un investimento culturale che darà importanti frutti”.

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