Fermiamo la barbarie di casa nostra
15:20 Lunedì 30 Luglio 2018 3Dopo l'episodio del ragazzo omosessuale picchiato a San Salvario, questa notte è stata aggredita la giovane Osakue, nazionale di atletica, italiana di origine nigeriana. Laus (Pd) contro il clima che "alimenta questa ignobile deriva"
"Non dovrò operarmi all'occhio: l'uovo che mi hanno lanciato questa notte ha provocato solo un'abrasione alla cornea con versamento di liquido sulla retina che guarirà con un po' di cortisone. Ora sono molto più tranquilla". Daisy Osakue, la studentessa italo-nigeriana di Moncalieri, atleta di lancio del disco colpita la scorsa notte da uova lanciate da un'auto in corsa, rassicura sulle sue condizioni di salute, ma non nutre dubbi sulle motivazioni del gesto.
"Credo che sia un episodio di razzismo, perchè in quella zona ci sono prostitute di colore e mi hanno scambiata per una di loro. Quei vigliacchi pensavano che fosse una di quelle ragazze che non li avrebbe denunciati". E mentre è confermata per sabato la partenza dell'atleta azzurra per Berlino dove sono in programma dal 6 agosto gli europei di atletica leggera, questo ennesimo atto razzista ha suscitato un coro di indignazione e di condanna dalle istituzioni e dalle forze politiche, pur con alcuni distinguo.
“Non si può colpevolizzare la Lega dell'idiozia di talune persone. – afferma la senatrice torinese del Carroccio, Marzia Casolari - Anche perché questa ragazza fa parte di una nazionale sportiva nostra, è una rappresentante sportiva nostra, non vedo perché la si debba aggredire” incorrendo inconsapevolmente (o no) in un rattoppo peggio dello strappo. Insomma, non fosse stata un’atleta azzurra e cittadina italiana l’aggressione sarebbe stata motivata o meno grave? Per la parlamentare leghista, comunque, si tratta di “un deficiente che va perseguito e punito".
Sono altre, invece, le responsabilità che un altro inquilino di Palazzo Madama, Mauro Laus (Pd) individua in questo come in precedenti fatti in cui la matrice razzista appare inconfutabile e di cui parlerà nel tardo pomeriggio in un suo intervento in Aula. “La politica e il Parlamento hanno il compito di agire sui comportamenti prima ancora che sui reati, agire culturalmente prima ancora che sul piano giudiziario” spiega il senatore che pur non citandolo si riferisce al ministro dell’Interno Matteo Salvini e quel clima “che alimenta una ignobile deriva che è nostro compito contrastare con fermezza e con rigore”. Laus, ricordando “il grave episodio di violenza avvenuto di recente in uno dei quartieri più centrali di Torino, dove uno studente diciannovenne è stato picchiato a sangue in strada perché, cito testualmente dalla ricostruzione dai fatti, “camminava in modo troppo gay”, rimarca come “questo è solo uno dei tanti, troppi fatti di cronaca che nel nostro Paese hanno sullo sfondo l’omofobia e più in generale l’intolleranza e la discriminazione”.
Per il parlamentare del Pd anche “il caso dello scontrino contenente insulti a una coppia di avventori omosessuali, verificatosi in un ristorante di Roma qualche giorno fa, la dice lunga infatti su come l’ignoranza sia il nemico più insidioso in ogni battaglia di civiltà e di libertà che ci troviamo ad affrontare”. E se “sempre a Torino, il capo della Procura è stato costretto, dall’evidenza dei fatti, a mettere nero su bianco, in una direttiva, che l’aumento dei reati d’odio nel suo territorio di competenza è conseguenza diretta del clima socio-politico”, la responsabilità della politica, di chi dovrebbe garantire la sicurezza e l’ordine pubblico “è schiacciante”.