BIANCO & NERO

Daisy, non è razzismo

Per la Procura non sono emersi elementi che facciano ipotizzare un'aggressione a sfondo razziale. L'arcivescovo Nosiglia "certi titoloni di giornali finiscono per amplificare il clima di insicurezza". E intanto la giovane atleta è pronta per gli Europei di Berlino

Dopo 24 ore di polemiche politiche su razzismo e clima xenofobo, il caso giudiziario dell’aggressione odiosa inferta a Daisy Osakue (campionessa italiana di atletica leggera) arriva ad un punto di svolta: lesioni senza l’aggravante razziale, è questo infatti il reato ipotizzato dalla Procura di Torino, pm Patrizia Caputo, dopo il lancio di uova da un’auto in corsa contro la ragazza di colore di due notti fa. Al momento è un’indagine contro ignoti visto che di elementi maggiori rispetto a ieri non sono stati raccolti, ma pesa il giudizio dei carabinieri che fin dall’origine hanno pensato ad una pista principale che non tenesse conto della matrice razziale. Nei giorni scorsi per le vie di Moncalieri lo stesso Fiat Doblò dell’attacco a Daisy è stato visto lanciare uova contro passanti, prima un pensionato nella notte tra il 14 e il 15 luglio e poi tre donne la sera del 25 luglio. Tutte però di pelle bianca. La giovane atleta continua però a ritenere l’aggressione una mirata volontà razzista: «Mi hanno scambiata per una prostituta, in quel quartiere a quell’ora ve ne sono tante..», aveva affermato la giovane atleta.

L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, in una lunga nota pubblica, commenta il caso della giovane azzurra che proprio pochi istanti fa è stata confermata ai prossimi Europei di Atletica a Berlino (dal 6 al 12 agosto) dal presidente Fidal: «Chiedo a tutti un rispetto rigoroso e convinto delle leggi, e la promozione di un clima di umanità e di legalità morale e civile, senza spavalderia e senza odio che ingenerano comportamenti di rifiuto violento: perché questa è l’unica strada che abbiamo per allontanarci dalla paura». Secondo l’arcivescovo Daisy, come altri ragazzi sparsi in Italia, vengono attaccati da gravi episodi di intolleranza, «ma certi titoloni di giornali finiscono per amplificare il clima di insicurezza in cui sembra che siamo immersi. Ma questa informazione emozionale non ci aiuta a ricordare la cosa importante: tocca a tutti noi educarci al rispetto reciproco». «Gli "altri" non sono diversi, sono il nostro prossimo. Come noi lo siamo per loro».

Intanto per Daisy arriva l’importante conferma da parte del numero uno Fidal per i prossimi Europei di Atletica: «Daisy sta bene, relativamente a quello che le è successo. Aspettiamo domani, quando le leveranno la benda che al momento le copre l’occhio ferito. Poi riprenderà gli allenamenti e sicuramente sarà in gara a Berlino. I due 'imbecilli' che hanno lanciato l’uovo hanno avuto la sfortuna di colpire Daisy e la cosa ha avuto una eco importante sui media. Lei è una donna molto combattiva e troverà la forza per fare ancora meglio», spiega a Sky Sport24 Alfio Giomi.

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