ECONOMIA DOMESTICA

Infrastrutture, 50mila nuovi posti di lavoro

Secondo le stime della Cisl i progetti già finanziati e quelli previsti per prossimi anni superano i 10 miliardi di euro di investimenti. “Un’occasione che il Piemonte non può perdere se vuole tornare ad essere competitivo”

Negli ultimi 8 anni sono stati spazzati via, nell’indifferenza generale, dai cantieri e dall’indotto oltre 60 mila posti di lavoro. Lo affermano Cisl e il sindacato degli edili Filca alla vigilia della Conferenza sul sistema delle infrastrutture piemontesi promossa dalla Regione. Si fa un gran parlare dell’utilità o meno di un’opera - spiegano i segretari Alessio Ferraris e Ottavio De Luca - ma non si dice mai che cosa accadrebbe all’economia di un territorio e ai suoi insediamenti industriali se quell’opera non venisse realizzata. Senza nuovi collegamenti e progetti di sviluppo le stesse aree produttive sarebbero destinate a un inevitabile declino e non ci sarebbe futuro per le nostre comunità”.

Secondo Cisl e Filca Piemonte la nostra economia ha bisogno di collegamenti e infrastrutture per agganciare la ripresa e favorire lo sviluppo. “Chiediamo alle forze politiche e alle istituzioni - aggiungono Ferraris e De Luca - di sbloccare le piccole e grandi opere utili all’economia della regione, del Paese e della stessa Europa. Secondo alcune stime i progetti già finanziati e quelli previsti per prossimi anni superano i 10 miliardi di euro di investimenti e potrebbero creare 50 mila nuovi posti di lavoro solo nell’edilizia e altre decine di migliaia nell’indotto. Un’occasione che il territorio piemontese non può perdere se vuole tornare ad essere competitivo, attrarre investimenti e agganciarsi allo sviluppo”.

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