ECONOMIA DOMESTICA

L'ultimo torinese al vertice di Fca

Gorlier è il nuovo capo delle attività in Europa, Africa e Medio Oriente del Gruppo. Profilo piemontesissimo, figlio di un dipendente Fiat, laureato a Economia, è l'estremo legame con la città. Riceve il testimone di Altavilla

Pietro Gorlier, torinese, è il nuovo responsabile delle attività di Fca in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea). Lo annuncia l’ad del gruppo Mike Manley in una lettera ai dipendenti. Gorlier sostituisce Alfredo Altavilla che si è dimesso il 23 luglio in polemica dopo la nomina del nuovo amministratore delegato Manley, ruolo cui egli stesso ambiva. Gorlier, 55 anni, è l’attuale amministratore delegato della Magneti Marelli e della Mopar. È entrato in Fiat nel 1989 come analista di mercato in quota Iveco. “Gorlier spiega Manley - è stato nominato Chief Operating Officer (COO) regione Emea. Pietro ha dato dimostrazione di comprovata esperienza in ambito commerciale e industriale con Fca. È un manager esperto a livello globale ed essendo anche figlio di un dipendente Fiat ha un profondo rispetto e un’approfondita conoscenza delle nostre attività in Europa. Pietro manterrà l’incarico di Head of Mopar a livello globale. Steve Beahm assumerà la responsabilità di Mopar in Nord America, continuando a rivestire la carica di Head of Chrysler, Dodge and Fiat Brands in Nord America”.

La  nomina di Gorlier non era del tutto inattesa. Auspicato dalla componente del gruppo di matrice aziendale, sul suo nome erano concentrate anche le speranze del mondo confindustriale di Torino che lamenta, almeno da quando Fiat è uscita dall’associazione, uno sfilacciamento dei rapporti con il vertice della multinazionale. Sebbene Gorlier abbia studiato e vissuto per molti anni sotto la mole resta un soggetto misterioso anche fra gli addetti ai lavori. Sindacalisti e fiattologi interpellati spesso ne hanno a malapena sentito parlare e pochissimi lo conoscono di persona. Le sue interviste, quasi tutte in inglese, si contano sulle dita delle mani e sono tutte di carattere “tecnico”, centrate sull’importanza crescente dei servizi al cliente. A malapena si riesce a sapere che ha 55 anni e che ha moglie e figli. Colpisce il suo Dna piemontesissimo, i cui tasselli sono un master in Economia conseguito a Torino e  un avvio di carriera nel 1989 nei servizi commerciali della Iveco.

Gorlier, raccontano insider, pare non abbia perso il suo accento piemontese incastonato in uno splendido inglese perfezionato dalla lunga permanenza in America. Il manager infatti ha finora lavorato a Detroit, dove è giunto nel giugno del 2009, quando Sergio Marchionne avviò l’avventura americana  portandolo con sé assieme ad una pattuglia di ingegneri italiani per affidargli  la Mopar, ovvero la storica società Chrysler specializzata nella personalizzazione delle auto. Gorlier ne ha allargato di molto le prospettive, affidando a Mopar anche l’assistenza al cliente, canali web compresi. Con risultati lusinghieri: l’anno scorso il 98% degli acquirenti Jeep ha acquistato almeno un accessorio Mopar. E anche la Fiat 500 è un’auto nella quale molti automobilisti infilano qualche tocco personale sfornato dalla società americana. Negli ultimi anni la rete Mopar si è allargata a 150 mercati con una cinquantina di centri logistici presenti in 27 paesi.

Dunque nel mondo Fiat, e soprattutto nel cerchio magico di Marchionne, Gorlier è tutt’altro che una pedina di secondo piano tant’è che dal 2011 fa parte del Gec, il General Executive Council, che raccoglie la ventina di manager più importanti di Fca. Dal  2015 il manager piemontese ha acquisito anche la responsabilità delle aziende del gruppo che producono componenti d’auto, a partire da quella Magneti Marelli che dovrebbe essere scorporata da Fca nei prossimi mesi a fare da base industriale per l’ennesima operazione di creazione di valore finanziario.

“Queste nomine contribuiscono ad allineare il nostro team di leadership al conseguimento dei risultati definiti nel nostro piano quinquennale”, conclude Manley. “Sono la garanzia che manterremo il massimo livello di attenzione nel realizzare gli obiettivi e perseguire l'eccellenza in ciascuna delle nostre regioni e tra i nostri team funzionali. Servono a fornire il supporto adeguato ai nostri diversi marchi e a consolidare un approccio rigoroso e disciplinato all’allocazione del capitale”.

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