ECONOMIA & AMBIENTE

Rifiuti, da problema a risorsa

Occorrono impianti efficienti in grado di trattare e smaltire scarti e scorie. Il caso virtuoso di Barricalla, eccellenza a livello europeo. "Se facciamo prevalere il buon senso, soprattutto a livello di decisori, anche in Italia può svilupparsi l'economia circolare"

Dotare il Paese di impianti sufficienti e adeguati a trattare i rifiuti speciali perché non siano un problema, un’emergenza, ma una risorsa. È il messaggio che arriva dal convegno “Rifiuti speciali: i problemi di ieri, le opportunità di domani” promosso oggi a Torino da Barricalla - società che gestisce la principale discarica italiana di rifiuti speciali - in collaborazione con Fise Assoambiente. Al centro del dibattito la mancanza di impianti di smaltimento di questo tipo di rifiuti, 12 quelli autorizzati in Italia che diminuiscono di anno in anno la loro capacità di stoccaggio costringendo spesso al trasporto all’estero con conseguenti perdite economiche.

Una situazione delicata che va affrontata con una pianificazione ad ampio raggio e su rigorose basi scientifiche, a partire da esempi come Barricalla, l’impianto di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, attivo a Collegno da 30 anni e considerato un’eccellenza al livello europeo e un modello di sviluppo economico e tutela ambientale.  “Oggi solo il 10% dei rifiuti sono Rsu - spiega Alessandro Battaglino, presidente Barricalla -, il resto è rifiuto speciale e se da un lato è imprescindibile avviare azioni per la riduzione dei rifiuti dall’altro va compreso che sono necessari nuovi impianti e nuove volumetrie”. Anche per il presidente di Fise Assoambiente, Chicco Testa, “i rifiuti possono entrare nel ciclo dell’economia circolare se si realizzano impianti. Vogliamo disamiantizzare il Paese - dice - ma non sappiamo dove mettere l’amianto e dobbiamo esportare, oppure si incentiva la raccolta differenziata poi si mandando 170 camion con l’umido da Roma agli impianti del nord per smaltirli. Che vantaggio ambientale c’è?”, si chiede dunque Testa che lancia l’appello a “non guardare le varie tecnologie di recupero e smaltimento in modo contrapposto. In nessun Paese europeo - conclude - il rifiuto è considerato un problema e se facciamo prevalere il buon senso, anche a livello di decisori, e utilizziamo le tecnologie a disposizione, anche in Italia non lo sarà più”.

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