Gastaldo perfetto damo di Compagnia

Confermato il segretario generale della fondazione San Paolo. Chiamparino avrebbe tanto desiderato sostituirlo ma dal Colle è arrivato un invito alla cautela. E per ora salva la poltrona

SEGRETARIO Piero Gastaldo

Ce l’ha fatta, muovendo mari e Monti, compresi i colli, soprattutto quello capitolino più alto. Piero Gastaldo mantiene la sua poltrona di segretario generale della Compagnia di San Paolo. Di presidenti, a questo punto ne ha visti passare tre: Franzo Grande Stevens, Angelo Benessia e il debuttante Sergio Chiamparino che, in verità, fino a qualche settimana fa, ha coltivato l’ipotesi di avvicendarlo con Anna Martina. Uomo per tutte le stagioni, secondo i detrattori, petit commis in grado di assicurare equilibri di sistema, Gastaldo è diventato nelle ultime ore uno sfegatato “chiampariniano” tanto da stupire persino i fans della prima ora dell’ex sindaco. Ma grazie alle strette relazioni costruite attraverso la moglie con Clio Bittoni in Napolitano il pericolo è scampato, almeno per un biennio.

 

Nato a Torino nel 1954, laureato in Giurisprudenza, lontane origini liberali (e salziane) al punto che ha mosso i suoi primi passi al Centro Einaudi ha lavorato per oltre tre lustri alla Fondazione Agnelli di cui ha diretto, tra il 1988 e il 1995, l’attività di ricerca. Nel 1995è entrato a far parte della giunta dei professori del Comune di Torino, guidata da Valentino Castellani, con deleghe allo Sviluppo economico e partecipate. Infine a partire dal 1997 inizia a collaborare con la fondazione di corso Vittorio, dapprima come consulente per le attività istituzionali, nel 1998 come dirigente e in ultimo, dal 2001, come segretario generale.

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