FEDERALISMO

Il Piemonte si prenda la Tav

Qualora il Governo nazionale scegliesse di interrompere la realizzazione della Torino-Lione o di altre opere fondamentali la Regione si sostituisca allo Stato. Lo propone Forza Italia nell'ambito delle richieste di maggiore autonomia

Visto che il Governo, seguendo la linea tracciata dai Cinquestelle, è intenzionato a  bloccare la Tav, “la Regione dichiari l’opera di interesse strategico per il Piemonte e acquisisca dal Governo la titolarità per la parte italiana della realizzazione della Torino-Lione e sostituisca in tutto o in parte lo Stato nella compagine societaria, partecipando quindi anche alla suddivisione dei futuri ricavi”.

Sembra una provocazione, quella del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Andrea Fluttero, invece è qualcosa di diverso e di più. È il ricorso a quell’autonomia tanto sbandierata dalla Lega che ancora non è riuscita ad andare oltre pur ripetute dichiarazioni a favore della Torino-Lione, mostrando l’alleato grillino sempre più baldanzosamente sicuro di poter dare il pasto al proprio elettorato (rimasto a bocca asciutta sul Tap) il grande collegamento ferroviario internazionale.

Fluttero cita proprio l’articolo 116 della Costituzione, totem e bandiera degli autonomisti oggi imbrigliati in logiche di alleanza governativa, come mezzo per realizzare quel passaggio che di fatto esautorerebbe il Governo dalle decisioni sul blocco dell’Alta Velocità, portando tutto nelle mani della Regione. E non mancherebbero, a sostegno, chiari precedenti: “Per la realizzazione dell’analogo tunnel ferroviario del Brennero, la Società Europea a tal scopo costituita pariteticamente tra Italia/Austria e quindi analoga a Telt che opera per la Tav - ricorda Fluttero nell’ordine del giorno che approderà in aula - vede la partecipazione al 41,885% di Rfi, ma accompagnata da quote della Provincia Autonoma Bolzano per il 3,065%, di quella di Trento (3,065%) e ancora di quella di Verona (1,985%)”.

Non sussistono, dunque, motivi per cui non si possa fare lo stesso in Piemonte, “non esistono ragioni di fatto e di diritto perché il transito delle Alpi Orientali sia trattato in modo diverso dal transito nelle Alpi Occidentali, con una permanente penalizzazione a svantaggio del Piemonte”, ribadisce il consigliere azzurro la cui proposta sembra poter essere per nulla sgradita, tantomeno poco considerata anche dalle altre forze politiche favorevoli alla Tav, incominciando dal Pd e dallo stesso presidente della Regione Sergio Chiamparino, fautore di un fronte il più ampio possibile a sostegno dell’opera e quindi non certo disposto a metterlo in discussione solo per ragioni di colore di una proposta. Se sarà così, lo si vedrà presto.

Nel frattempo, a supporto del percorso indicato nel documento, Forza Italia non tralascia certamente gli aspetti economici della questione: “Ogni anno il territorio piemontese versa in termini di tasse oltre 10 miliardi di euro in più di quanto riceva dallo Stato centrale” ricorda Fluttero, legando a questo aspetto proprio “l’iter per ottenere forme di autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione anche in materia di opere infrastrutturali strategiche”.

Non solo: visto che tra gli obiettivi della maggiore autonomia vi è quello “di poter gestire e bilanciare in maniera mirata alla riduzione del traffico su gomma avantaggio di quello meno inquinante su rotaia, ed in considerazione che l’inquinamento generato dalle arterie autostradali ricade sui cittadini piemontesi così come gli incassi da pedaggio sono in gran parte generati degli stessi cittadini e dalle imprese piemontesi”.

Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris indica nel percorso che la Regione potrebbe intraprendere “la definizione di un congruo importo pluriennale da destinare alla copertura della quota di finanziamento dell’opera” oltre al “subentro (almeno parziale) nelle quote di proprietà pubblica nelle società autostradali operanti in Piemonte, nelle quali lo Stato direttamente o indirettamente è presente, nonché a ottenere la titolarità delle concessioni autostradali relative alle infrastrutture presenti sul territorio regionale".

Questo comporterebbe che "i ricavi di tali infrastrutture viarie e ferroviarie restino a disposizione dei cittadini piemontesi per finanziare le opere necessarie allo sviluppo ed alla transizione verso modalità di trasporto ambientalmente compatibili”. In sintesi: le concessioni delle autostrade che stanno in Piemonte passino alla Regione e gli utili vengano utilizzati anche per opere come la Tav.

Una proposta, quella che arriva meno di ventiquattr’ore dopo la durissima presa di posizione di tutto il comparto produttivo e imprenditoriale in reazione alla mozione contro la Torino-Lione votato dai Cinquestelle in Consiglio comunale a Torino, che potrebbe aprire a nuovi scenari e nuove soluzioni. E che, soprattutto, fa leva su quella maggiore autonomia delle Regioni ben difficilmente sconfessabile dalla Lega di Matteo Salvini, sia pure al governo con i grillini sempre più determinati a far passare la loro linea del no alla Tav.

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